Test sulla marilenghe I giovani la parlano poco

Test sulla marilenghe I giovani la parlano poco
LA MARILENGHE UDINE «Se lei dovesse ordinare una bibita, cosa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA MARILENGHE

UDINE «Se lei dovesse ordinare una bibita, cosa prenderebbe?». «Un tajut!». Magari non tutti conoscono benissimo la marilenghe, ma sui fondamentali se la cavano. A testare quanto i friulani padroneggino la loro lingua è stata, ieri mattina a Udine, una divertente iniziativa di Latterie friulane che, nell'ambito dei festeggiamenti per il suo 85° anniversario, ha ideato un quiz a colpi di parole friulane, tra termini di uso comune, modi di dire del territorio ed espressioni poco conosciute, coinvolgendo i passanti del centro, tra piazza San Giacomo e via Mercatovecchio. A condurre il gioco, Annalisa Sandri, foodblogger friulana (il suo blog si chiama Manca il sale) e appassionata della lingua natia. La difficoltà, come al solito, è stata convincere le persone a fermarsi per rispondere alle domande, perché, molto friulanamente, la gente ha cercato di evitare le telecamere. A una signora di una certa età chiede: «Sa cos'è lo sclip?». «Certo risponde lei - è una piccola quantità: un sclip di lat, per esempio». Risposta corretta, e la vincitrice si è portata a casa la colazione friulana come una volta: il latte e il pane a km0 del panificio Pauluzzi, che lo prepara solo con frumento coltivato e lavorato in Friuli, e un opuscolo sulla sana alimentazione redatto in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi. Un signore in bici, che pure dice di conoscere il friulano, si trova in difficoltà a tradurre in marilenghe il termine arancia, ma non importa, un premio di consolazione per lui c'è, anche se per rispondere ha avuto bisogno dell'aiuto della foodblogger. Ad un gruppo di siciliani, ovviamente presi in contropiede dalle richieste in friulano, Sandri insegna a salutare col tipico mandi; loro rispondono con un galante (ma poco friulano): «Ciao bedda picciotta». Ad un napoletano di 85anni che passa in piazza San Giacomo, invece, non occorre nemmeno insegnarlo: il mandi lo conosce già (e infatti si merita il premio). Per chi ammette di saper parlare friulano, le domande si fanno un po' più difficili oppure ci sono da completare i proverbi: qualcuno se la cava, altri, probabilmente, si sono sopravvalutati; altri ancora ammettono di non parlare la marilneghe, ma di capirla «perché come risponde una signora seduta al caffè in piazza - ho un amico che mi dà un sacco di libri sul friulano». L'esperimento, alla fine, conferma un paio di cose: i giovani parlano poco il friulano, che comunque sta cadendo in disuso (soprattutto alcuni termini usatio raramente nella quotidianità). I festeggiamenti di Latterie friulane, che ora è un consorzio di Parmalat, continueranno anche nei prossimi mesi, sotto lo slogan 85 anni da buoni friulani: il 3 giugno si celebreranno le bellezze naturali del Friuli con una marcia non competitiva alla Tenuta agricola Marianis di Palazzolo dello Stella; il 10 giugno, il Città Fiera ospiterà la merenda in piazza e il 17 giugno, di nuovo in centro a Udine, ci sarà la colazione in piazza, accompagnata dalla musica dei giovani cantanti del Coro VocinVolo-Ritmea.

A.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino