Test sierologici, semaforo verde ai laboratori privati

Test sierologici, semaforo verde ai laboratori privati
LABORATORIPORDENONE I laboratori privati accreditati dal sistema sanitario regionale da oggi possono effettuare tamponi e test sierologici in base a un protocollo che stabilisce...

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LABORATORI
PORDENONE I laboratori privati accreditati dal sistema sanitario regionale da oggi possono effettuare tamponi e test sierologici in base a un protocollo che stabilisce precisi standard qualitativi. Lo ha stabilito ieri la giunta regionale, rispondendo così alle esigenze dei cittadini e delle aziende. «Le persone che intendono sottoporsi a test sierologico o tampone a proprie spese, fermo restando la necessità di una prescrizione medica, possono farlo nei laboratori autorizzati con la garanzia del rispetto di standard qualitativi pari a quelli del servizio sanitario. Inoltre, i risultati degli esami saranno inoltrati alle aziende sanitarie di competenza e serviranno ad attivare, in caso di positività, le misure previste per il contenimento», ha spiegato il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi. Le strutture private accreditate oltre ad essere in possesso di accreditamento istituzionale nella branca medicina di laboratorio devono disporre di strutture con livello di biosicurezza 2 e utilizzare una strumentazione certificata per metodica molecolare Reverse Real-Time PCR (RRT-PCR) e i relativi reagenti. Intanto prenderà il via anche uno studio epidemiologico sugli operatori che esercitano un servizio di pubblica utilità, come ad esempio le forze dell'ordine.

CENTRI ESTIVI
La giunta ha dato anche il via libera ai centri estivi per bambini tra zero e tre anni. Non servirà il tampone preventivo. Per la fascia 0-5 ci sarà un educatore ogni 5 bambini, per la fascia 6-11 un educatore ogni 7 bambini, rapporto che sale a uno a 10 per i ragazzi dai 12 ai 17 anni. Gli educatori (anche volontari) dovranno avere più di 16 anni. La Prefettura di Pordenone organizzerà a breve un incontro a tema con i sindaci e l'Azienda sanitaria. Nel caso in cui i bambini dovessero manifestare febbre (37.5° C) o sintomi respiratori o gastrointestinali, dovranno rientrare a casa e dovrà essere contattato il pediatra. Sarà siglato un patto di corresponsabilità tra genitori, gestori ed enti pubblici. I dettagli li ha spiegati l'assessore regionale Alessia Rosolen.
LA CASSA
Sempre Rosolen ieri pomeriggio è stata in grado di dare una notizia importante per il mondo del lavoro: l'Inps, infatti, ha autorizzato il pagamento del 98,2 per cento delle pratiche di cassa integrazione in deroga istruite, decretate e trasmesse dalla Regione, il cui numero ormai accarezza la soglia delle 9mila e 400 unità.

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Il Gazzettino