Territorio in ginocchio da fine ottobre Domani parte il piano Zamberletti 2.0

Territorio in ginocchio da fine ottobre Domani parte il piano Zamberletti 2.0
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L'ACCELERAZIONE
UDINE «L'unità operativa della Protezione civile è pronta: domani mattina inizieranno i contatti con i Comuni per far partire le procedure relative ai cantieri». Ad assicurarlo è stato l'assessore regionale con delega alla Protezione civile Riccardo Riccardi, che ieri ha incontrato ad Arta Terme 86 dei 91 sindaci dei comuni interessati dal maltempo di ottobre. A poco più di quattro mesi dal disastro che ha investito le montagne friulane, diventa operativo quello che è stato denominato il piano Zamberletti 2.0.

LA MAPPA
Si tratta di 260 interventi che impegneranno, nel 2019, i primi 104 milioni di euro per ripristinare i danni. È un ripristino da fare a stretto giro per rendere nuovamente accessibile la montagna. Per questo la Regione, per accelerare le opere di ripristino nelle zone del Fvg colpite dal maltempo dello scorso autunno, ha adottato un metodo che coniuga efficacia e innovazione, frutto delle esperienze di gestione delle crisi degli ultimi anni. «Un metodo - ha detto Riccardi - figlio della storia che questa regione ha alle spalle e che abbiamo sintetizzato con il nome di Zamberletti 2.0 perché coniuga velocità di intervento ed efficacia, nell'ottica di arrivare prima possibile al risultato, ma con un contemporaneo grande lavoro di controllo dei procedimenti e della qualità, che stanno in capo alla Protezione civile».
L'ITER

Una delle parole d'ordine è sburocratizzazione. Dovendo prevedere percorsi snelli, sarà istituita un'unità di supporto che darà tutto l'appoggio ai Comuni per velocizzare le pratiche: verificare ed evadere una pratica da parte della Protezione civile non dovrà richiedere più di sette giorni. La grande novità di questo percorso, che ricorda quello seguito nel post terremoto del '76 sta nel fatto che i procedimenti di gestione degli appalti saranno lasciati in capo ai Comuni. La Protezione civile manterrà in capo la parte relativa alla gestione economica e quella di controllo e validazione. Dal momento che si tratta di tanti procedimenti di piccola entità, la modalità operativa scelta andrà ad alleggerire i Comuni che non dovranno perdersi in pratiche infinite e tempi biblici. Inoltre, nel caso di piccoli Comuni di montagna, questo è un elemento sicuramente decisivo per non incidere sulla sostenibilità dell'intero piano. «L'obiettivo che la Protezione civile regionale si è data - ha precisato il vicepresidente - è di avviare tutti i lavori finanziati entro il prossimo 30 settembre». Si tratta appunto di 260 procedimenti che oltre ai Comuni vedranno coinvolti a livello operativo anche Fvg Strade, PromoTurismo Fvg, le direzioni regionali delle Risorse agricole e forestali, dell'Ambiente e alla Protezione civile. «Una partita complessa che ci vedrà impegnati nel fornire risposte adeguate che auspichiamo diventino modello per il futuro», ha concluso Riccardi, che nell'incontro di ieri ha raccolto suggerimenti e proposte da parte dei sindaci e dei rappresentanti degli uffici tecnici dei Comuni coinvolti, fornendo al contempo chiarimenti e delucidazioni assieme ai tecnici della direzione regionale della Protezione civile.
L.Z.
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Il Gazzettino