Terapia protonica al Cro, resta ancora l'ostacolo per il via libera dello Stato

Terapia protonica al Cro, resta ancora l'ostacolo per il via libera dello Stato
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PORDENONE «La Regione ha trovato la copertura finanziaria per l'acquisto dell'impianto destinato alla terapia protonica. Ora siamo al lavoro per sostenere l'intervento qualora lo Stato decidesse di introdurre nuovi limiti per quella tipologia di investimento nella programmazione nazionale». A dirlo è stato ieri mattina il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, al termine dell'incontro con il neodirettore generale del Centro di riferimento oncologico di Aviano, Adriano Marcolongo. Tra gli argomenti del vertice, al quale hanno partecipato anche l'assessore comunale Danilo Signore, nonché il direttore amministrativo e quello scientifico della struttura, Renzo Alessi e Silvia Franceschi, si è fatto il punto della situazione sul procedimento che dovrà essere portato avanti a livello nazionale affinché l'apparecchiatura possa giungere nella pedemontana pordenonese. Insomma, sulla futura macchina a protoni - che tanto ha fatto discutere la politica locale negli ultimi mesi dell'anno scorso - sembra esserci un ultimo ostacolo da superare prima che la Regione possa dare il via-libera definitivo. Dopo il quale saranno, comunque, necessari almeno tre anni per l'intera procedura prevista dall'appalto per i lavori al Cro al definitivo allestimento del macchinario per la cura dei tumori. L'ostacolo potrebbe essere rappresentato dai criteri previsti dallo Stato nella programmazione delle apparecchiature medico-sanitarie: in primo luogo deve esserci un preciso bacino d'utenza, molto più ampio della singola regione. Dopo aver individuato il percorso e trovato i 34 milioni necessari (saranno finanziati anche con risorse proprie del Cro, oltre che della regione) ora c'è da affrontare la Conferenza Stto-Regione.

Per consentire ciò, oltre alla copertura finanziaria che la Regione ha già assicurato nel corso della legge di Stabilità, è necessario ottenere proprio il via libera nell'ambito di una programmazione generale sanitaria a livello statale. «A tal proposito - ha spiegato Riccardi - ci impegneremo affinchè nella Conferenza Stato-Regioni la richiesta del Friuli Venezia Giulia di dotare il Cro di Aviano dell'impianto per la terapia protonica sia compatibile con le esigenze di pianificazione nazionale, quest'ultima legata al potenziale bacino d'utenza». «Non va dimenticato - ha aggiunto il vicegovernatore - che, per consentire questo investimento, abbiamo già definito il percorso per la copertura finanziaria dell'intervento, attingendo a fondi propri senza chiedere nulla allo Stato. Inoltre, questo è un istituto nazionale di ricerca scientifica dove la presenza di una simile dotazione rappresenta un valore aggiunto. Questo consentirà di sperimentare delle cure le cui ricadute positive si potranno registrare anche a livello nazionale e internazionale». Il primo confronto è previsto entro febbraio.
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Il Gazzettino