Tensioni e dispute dentro la famiglia all'origine del triplice omicidio

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L'INCHIESTA TERZO D'AQUILEIA Una serie di dispute familiari, legate...

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L'INCHIESTA

TERZO D'AQUILEIA Una serie di dispute familiari, legate all'eredità ma anche a tensioni interne nei rapporti personali tra padre e figlio. Ormai sono pochi i dubbi sull'origine del triplice omicidio che si è consumato nella giornata di giovedì nel castello di Bockfließ a Mistelbach, località a una sessantina di chilometri a Nord di Vienna, nel Land della Bassa Austria, massacro che ha visto la morte di Margherita Cassis Faraone, contessa di 87 anni originaria di Terzo d'Aquileia, che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata uccisa a colpi di fucile dal figliastro, il 54enne conte Anton von Goess, che avrebbe ammazzato anche il padre Johan Ulrich, di 93 anni, e il fratello 52enne Ernst, prima di confessare alla Polizia il gesto. A parlare di questioni familiari è stato nuovamente il procuratore che segue le indagini, dopo aver interrogato von Goess. La vicenda ha destato impressione in Austria, anche per l'ambiente in cui è maturata. I Goess-Enzenberg sono apprezzati produttori di vino e tra le famiglie nobili più in vista della Muhlviertel. L'uomo arrestato rimane rinchiuso nella prigione di Korneuburg, carcere all'interno del quale è stato trasferito venerdì pomeriggio dopo l'interrogatorio degli inquirenti. Secondo quanto riferiscono i media austriaci i rapporti tesi si sarebbero palesati in occasione del compleanno di Johann Ulrich von Goess, la scorsa settimana. Si parla di «grande tensione», con particolare riguardo al destino di una società vitivinicola di proprietà della famiglia e su come dovesse esserne gestita l'eredità. In base a quanto riportato dai media, anche la contessa Faraone avrebbe avuto un ruolo nella querelle, sostenendo la causa del marito e alimentando così la distanza con il figlio. La pubblica accusa ha commissionato un rapporto tossicologico, psichiatrico e forense. L'autopsia sui corpi è prevista per i prossimi giorni. Anton avrebbe freddato i familiari con cinque colpi di fucile da caccia. Colpi sentiti da un testimone che risiede nei dintorni del castello e che ha dato poi l'allarme. Posata l'arma da fuoco, il conte ha chiesto a una domestica di chiamare l'ambulanza. Von Goess è stato subito arrestato e a lungo interrogato dagli agenti della Polizei, alla presenza del suo legale, l'avvocato Peter Philipp. Nella lettera ritrovata dalla polizia, Tono questo il soprannome dell'uomo, avrebbe raccontato di essere stato costretto per anni a vivere sotto la pressione di un padre-padrone e di aver per questo maturato un profondo sentimento di odio nei suoi confronti. Una rabbia che evidentemente covava da tempo e che non ha risparmiato neppure la contessa Margherita, che il conte Ullrich aveva sposato in seconde nozze, dopo il matrimonio con Katrin, madre dei suoi tre figli. L'avvocato di Anton, Peter Philipp, come riporta l'agenzia di stampa viennese Apa, ha spiegato inoltre che il suo cliente è «affetto da una malattia incurabile, la quale gli causa una certa confusione in situazioni stressanti», situazioni come quella di giovedì con l'ennesimo scontro con il padre. Il suo cliente ricorda di aver commesso le azioni, ma non l'ordine degli spari. «Odiava il padre, descritto come tiranno, diceva che non gli importava della sua matrigna, ma amava suo fratello». Se il 54enne fosse capace di intendere o meno al momento del reato, «saranno gli esperti del tribunale a stabilirlo», ha detto Philipp.

David Zanirato
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Il Gazzettino