TENDENZE Conturbante, dal sapore vintage e vagamente malizioso. Quello che in

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TENDENZE
Conturbante, dal sapore vintage e vagamente malizioso. Quello che in origine era un semplice cappuccio orientale oggi è un vezzo di stile da alternare al cappello, per raccogliere con comodità e garbo la chioma da mattina a sera, con i jeans e l'abito lungo e non più soltanto in spiaggia. E pensare che furono le dive in tempi non sospetti a portarlo in auge: Lana Turner, Greta Garbo, Joan Crawford e Sophia Loren, star del jazz del calibro di Nina Simone, ed eccentriche performer come Carmen Miranda, con i suoi inconfondibili copricapo tutti frutta e fiori, forse quelli sì difficili da replicare nella vita quotidiana. Più semplice e veloce affidarsi a modelli già confezionati ad arte (il tedesco Seerberger ne propone di classici e creativi con un occhio al design e ai materiali) o sperimentare partendo da una sciarpa o un foulard.

DECORAZIONI
Per un look africano basta creare volume verso l'alto preferendo tessuti dai pattern etnici; per un effetto pin-up anni '50 il foulard si annoda creando una sorta di fiocco, per la sera meglio un fazzoletto di seta con il decoro di una spilla lucente. fate la vostra scelta, sbirciando magari tra i differenti look della passerella primavera/estate 2018 di Marc Jacobs, da leggere come una sorta di fascinoso tutorial sui cento, mille differenti modi di indossare il turbante con richiami al folk, all'Oriente e ai costumi tribali. Il designer si è affidato all'inglese Stephen Jones per incorniciare il volto delle modelle con proposte iper decorate da spille di metallo e cristalli o nel rigoroso total black, scelto anche da Tracee Ellis Ross sul red carpet dei Golden Globes 2018.
E se l'effetto finale deve essere spettacolare, Antonio Marras orchestra la sfilata estiva quasi fosse un film di Fellini, tra abiti floreali dall'appeal rétro, cappellini ornati di fiori e naturalmente turbanti anni Quaranta da vera femme fatale. Donne di carattere e personalità di quelle che piacciono tanto a Donatella Versace che celebra i motivi cari al fratello Gianni stampando farfalle colorate dal soprabito al copricapo. Da mille e una notte, il turbante lezioso dedicato al giorno del sì della designer coreana Yuri Hahn in una versione haute couture con tanto di veletta. Ai turbanti va anche il merito di rompere le barriere multiculturali, dal momento che se la moda si copre la testa è anche per avvicinarsi al cosiddetto modest fashion, un settore dedicato alle donne che si vestono seguendo i precetti del Corano e che arriverà a sfiorare un giro d'affari pari a circa 300 miliardi di euro entro il 2021.
IL VINTAGE
Insomma per le fashion victim è caccia aperta al turbante pezzo unico in quanto realizzato interamente a mano: «Sono da sempre amante degli accessori e in particolare del vintage anni Sessanta racconta Angelica Pietrella, giovane imprenditrice che ha inventato Matangi Handmade - Prediligo tessuti originali, wax africani per le amanti dell'etnico, principe di Galles per le fanatiche del vintage, il cotone nei toni pastello per un mood classico, l'ecopelle per look da rocker, lino e tessuti biologici per vere green addicted. E per l'estate ho in serbo una nuova fascia multifunzionale che può diventare top, copricostume e cintura in un solo gesto».

Da donna a donna, Carmela Palermo affida proprio a quei turbanti colorati grazie ai quali ha affrontato con un tocco di leggerezza il complicato momento della malattia, un messaggio di positività attraverso la moda: «Nel corridoio dell'ospedale mi chiamavano la ragazza col turbante - racconta - molte donne mi avvicinavano chiedendomi dove potevano trovarli. E da lì è partita la mia idea di realizzarne coloratissimi, di seta, ciniglia e tessuti provenienti anche dal sud della Francia e metterli in vendita nello store online The Inner Make Up».
Silvia Cutuli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino