«Tempi duri, scusi: la devo rapinare»

«Tempi duri, scusi: la devo rapinare»
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Alla fine il dialogo più che tra rapinatore e vittima sembrava una conversazione al mercato tra massaie. Cosa vuole signora, sono tempi duri dice lui. Beh, lo sono per tutti replica lei. Comunque grazie conclude il bandito. Tanto che ora la benzinaia aggredita commenta con grande umanità: Paura a parte, alla fine quel ragazzo mi ha fatto molta pena. Quel ragazzo, 30 anni circa, magro anzi magrolinissimo come lo definisce la vittima entra in azione ieri alle 8.30 in un distributore di benzina di via Annibale da Bassano. La strada ha perso un po' di traffico da quando hanno aperto la tangenziale, per cui al mattino non ci sono più le code, e i clienti, di una volta. Un lavoro tranquillo dunque, gestito da due cognate che si alternano alla cassa, incastrando i tempi del lavoro con quello della famiglia: Ma niente nomi per carità, non si sa mai spiega una delle due vittime presente ieri pomeriggio in azienda. Non potrei dire molto sul bandito perché era vestito piuttosto dimessamente e aveva calato sul volto il cappuccio della felpa. Il fuorilegge entra dunque nel gabbiotto e spiana una piccola pistola a tamburo. Qualcuno poi mi ha suggerito che l'arma potesse essere una innocua riproduzione ma noi non siamo certi state lì a verificarlo. Ci siamo limitati a vuotare il tiretto della cassa e consegnare le poche centinaia di euro sinora raccolte. E già qui si vede che il rapinatore proprio un professionista non doveva essere: il colpo, se mai, si fa alla chiusura di un esercizio, non certo alla sua apertura. Noi eravamo ovviamente spaventatissime e gli abbiamo detto di non farci del male perché a casa avevamo mariti e figli e a questo punto il rapinator cortese cerca di rassicurarle e in qualche modo di giustificare la sua azione predatoria: Non preoccupatevi, non vi farò assolutamente del male. Cosa volete, sono tempi duri. Ricevendo come pronta risposta dalle sue vittime: Se è solo per questo, sono tempi duri per tutti. Facendo così assumere alla conversazione un tono più da bar che da rapina in progress. Incassati i soldi se n'é andato in fretta, lasciandoci sole con la nostra paura tanto che la signora poi tornerà a casa in scooter senza casco. Me ne sono resa conto solo all'arrivo, così per tornare al distributore ho dovuto farmene prestare uno Le ore trascorse dall'assalto hanno in qualche modo fatto passare la paura alla signora che ora affronta la sua disavventura con una certa filosofia: Ripensandoci, posso solo dire che quel ragazzo più che rabbia, o peggio odio, mi fa provare molta tristezza e pena. Non mi è sembrato un criminale incallito, se mai un povero disperato, disposto a tutto per racimolare qualche euro. Certo speriamo non ritorni.

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Il Gazzettino