«Telefoniamo per conto dell'Inps, per la pratica della pensione del parroco. Servirebbe un bonifico da 2500 euro per le spese legali, le lascio tutti i dati per provvedere». Le...
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I due episodi risalgono al 26 e al 27 aprile scorsi quando i direttori di due istituti religiosi trevigiani ricevono la stessa telefonata. I malfattori conoscono un dato essenziale per la buona riuscita del piano: tra i parroci che fanno parte delle strutture ce ne sono due che hanno fatto richiesta della pensione di invalidità. I due malviventi si presentano come rappresentanti di uno studio legale e spiegano di chiamare per conto dell'Inps. Per essere più credibili lasciano anche una serie di indirizzi e recapiti oltre al numero di conto corrente su cui fare il bonifico di 2500 euro ciascuno. Dettagli e circostanze che anche ad un interlocutore accorto potrebbero apparire credibili ma che invece ad entrambi i direttori lasciano dei dubbi tanto da spingerli a comporre il numero delle forze dell'ordine. «Hanno capito che quella richiesta non poteva essere vera e ci hanno contattato - spiega il comandante della compagnia dei carabinieri di Treviso, Stefano Mazzanti -. Partendo da quel conto corrente postale sul quale sarebbero finiti i soldi abbiamo avviato l'indagine». Da quella sequenza numerica i carabinieri sono risaliti ad una persona e ad un numero telefonico. Le comparazioni hanno fatto cadere i dubbi residui ed hanno permesso di denunciare i due che già in passato avevano avuto qualche guaio con la giustizia. I truffatori, uno dei quali detenuto in carcere a Siracusa e l'altro residente a Belluno ma di fatto irreperibile, sono stati denunciati per tentata truffa. L'indagine dei carabinieri non è però terminata. Le forze dell'ordine vogliono capire come facessero a conoscere il dato riservato della richiesta di pensione presentata dai due religiosi. «Si tratta di un dato sensibile - ha spiegato il capitano Mazzanti - che non è nella disponibilità di tutti». Capire come lo abbiano avuto potrebbe permettere di risalire ad ulteriori vittime che a differenza dei religiosi non sono riusciti ad evitare di cascare nel tranello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino