Telecamera in bagno: così le spiava

Telecamera in bagno: così le spiava
Si è chiuso il cerchio attorno all'operaio spione. Il 36enne, residente a Istrana e dipendente di una ditta di Piombino Dese, aveva installato nel bagno dell'azienda riservato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si è chiuso il cerchio attorno all'operaio spione. Il 36enne, residente a Istrana e dipendente di una ditta di Piombino Dese, aveva installato nel bagno dell'azienda riservato alle donne una micro telecamera. L'occhio elettronico, posizionato sul contenitore dello scopino per pulire il water, ha immortalato il fondo schiena di almeno undici dipendenti. Tante sono le vittime dell'operaio Claudio Basso, abile nel registrate le immagini e nel salvarle in una chiavetta Usb e successivamente nel suo computer.

Ma di questa sua passione alcuni mesi fa, se ne è accorta una donna mentre utilizzava la toilette della fabbrica. Quando si è apprestata a pulire il water, ha scoperto un filo sbucare dallo scopino. Lo ha tirato e si è ritrovata in mano la piccola telecamera. Impaurita, ha avvisato i vertici dell'azienda ed è stata presentata una denuncia. Sono così scattate le indagini da parte dei carabinieri della stazione di Piombino Dese coordinati dal sostituto procuratore padovano che si è occupato dell'inchiesta. L'operaio è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di interferenze illecite nella vita privata. Rischia una pena da sei mesi a quattro anni di reclusione.
Durante le indagini condotte dagli uomini dell'Arma, concluse pochi giorni fa, nel computer dell'operaio sono state trovate e sequestrate delle immagini piuttosto forti. Si tratterebbe di foto pedopornografiche e tutti gli atti in questo ambito sono stati trasmessi per competenza alla Procura di Venezia. I carabinieri hanno anche passato al setaccio altri video e frame trovati in due hard disk. Quando i militari si sono presentati a casa dell'operaio per eseguire la perquisizione, Basso ha ammesso la sua colpa. Nei prossimi giorni il pubblico ministero andrà a formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Mentre la Procura lagunare si appresta ad aprire un'altra indagine sull'operaio in merito alle immagini pedopornografiche trovate nel suo computer.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino