Tecnico preparato e uomo di sport

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CASTELFRANCO - (ri.me) È morto a 62 anni in sella all'amata bici. Forse l'addio alla vita che, quando fosse arrivata la sua ora, avrebbe voluto. Ma era ancora troppo giovane l'architetto Renato Beraldo per pensare alla morte. Componente della Commissione impianti della Fci, stella di bronzo al merito del Coni, con un passato da atleta ciclista, dirigente di società e componente il Direttivo del Comitato Fci del Veneto.

Nato a Castelfranco nel 1953, aveva svolto la professione prevalentemente nel settore della prefabbricazione civile e dell'edilizia residenziale e sportiva. Buona parte dell'impegno sportivo si era concretizzato con il Coni del Veneto, in qualità di tecnico regionale incaricato per l'impiantistica sportiva. È stato autore di diversi saggi, tra i quali "Il Veneto, lo Sport, gli Impianti" e "Il Programma per gli Impianti Sportivi", in collaborazione con i colleghi Attilio Magni e Franco Vollaro, attuale presidente della Commissione Impianti della Fci e suo grande amico. Beraldo si era occupato anche si sicurezza stradale per i ciclisti, ma non solo, Aveva lavorato a un progetto di collegamento in bicicletta tra Italia e Germania.

«Perdo un amico, quasi un fratello - ha detto Ivano Corbanese, presidente della Fci provinciale -. Era sempre attento e disponibile. Assieme avevamo studiato e mappato gli itinerari turistici: si doveva partire a settembre, ma ora tutto rimane in stand-by». A esprimere sgomento e commozione è anche il presidente Raffaele Carlesso. «Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui - ha detto - e anche quando siamo stati avversari in occasione delle elezioni regionali è sempre stato leale e corretto. Di lui, oltre alla preparazione e alla competenza, ammiravo la disponibilità ed il carattere gioviale. Era amico di tutti, era sempre pronto a dare una mano e a mettere a disposizione degli altri la propria esperienza. Mi dispiace tantissimo: a nome del ciclismo veneto desidero esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia».(((menegattir))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino