TEATRO Ultimo appuntamento dell'anno, oggi alle 19, con Ufo - Residenze d'arte non identificate, progetto ideato da Marcela Serli e realizzato dalla Contrada di Trieste, con...
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Ultimo appuntamento dell'anno, oggi alle 19, con Ufo - Residenze d'arte non identificate, progetto ideato da Marcela Serli e realizzato dalla Contrada di Trieste, con l'appoggio di Regione e Ministero per i Beni culturali. Nonostante l'emergenza sanitaria, l'artista Arianna Pozzoli, insieme alla performer Mariella Celia, alla dramaturg Martina Badiluzzi e al responsabile del suono Mario Russo, hanno definito un'insolita formazione che, unicamente per questa occasione, li ha visti rivestire ruoli diversi da quello di attori.
INTERAZIONE UOMO-AMBIENTE
Nelle scorse settimane hanno trascorso un periodo di residenza artistica a Trieste, negli spazi della Sala Polacco della Contrada e della Centrale Idrodinamica, concessa gratuitamente dal Comune di Trieste, dove hanno approfondito il tema dell'interazione uomo e ambiente e del dominio dell'uomo sulla natura, spesso devastante. Il lavoro del collettivo prende il nome di Bandita e vede in scena l'incontro tra un essere umano e un animale, immersi entrambi nella natura, senza civiltà e senza rifugi, in cui è l'animale a prendersi cura dell'umano. «Bandita parte dalla rivoluzione anti-specista - spiega la responsabile del progetto, Arianna Pozzoli - che offre prospettive di vita meno tetre rispetto a quelle del mondo che vuole gli esseri umani come unici inventori e proprietari del linguaggio. Siamo partite dal testo Io sono il vento, di Jon Fosse, ma abbiamo preso spunto anche anche da Leguin, Derrida, Haraway, Foucault, Kohn, Strathern.
IL LINGUAGGIO DELLA NATURA
Il linguaggio scelto è semplice, puro. Le azioni sono apparentemente banali: una passeggiata nel bosco, la preparazione di un pasto, la contemplazione del paesaggio, mangiare del cioccolato. Vogliamo proporre un punto di vista più problematico sul nostro rapporto con l'ambiente e gli animali, provare a confonderci tra i loro discorsi e accettare che le loro vite abbiano luogo vicino alle nostre, ma non in funzione unicamente delle nostre vite». Il video online mostrerà oggi, in sequenza, alcune riflessioni emerse dalla residenza, la cui restituzione al pubblico non è stata organizzata per l'emergenza sanitaria, e sarà introdotto da Livia Amabilino, presidente del Teatro La Contrada, e commentato da Marcela Serli, direttrice artistica del progetto Ufo, insieme al giornalista Roberto Canziani.
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Il Gazzettino