«Tassa di soggiorno, scambio di favori»

«Tassa di soggiorno, scambio di favori»
TRIESTE - La tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia? «Un regalo fatto a Lignano da tutta la Giunta come mediazione per entrare nella Uti di Latisana». Commento al vetriolo...

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TRIESTE - La tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia? «Un regalo fatto a Lignano da tutta la Giunta come mediazione per entrare nella Uti di Latisana». Commento al vetriolo quello della presidente regionale di Federalberghi Paola Schneider che assieme a Confcommercio Fvg parla di «blitz inaccettabile in Consiglio regionale» durante l'approvazione della riforma della finanza locale.

La contrarietà all'introduzione dell'imposta è netta: «Con il metodo di scaricare le responsabilità ai Comuni si dimostra anche l'assenza di coraggio della politica - tuona il presidente di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori - che per giorni si è dimenticata di comunicare la propria decisione». Federalberghi accusa: «Non si è tenuto conto dell'interlocuzione che avevamo avuto con l'assessore Bolzonello, che si era detto contrario». «Comportamenti da prima Repubblica, una clamorosa presa in giro» rincara Marchiori mentre Schneider aggiunge: «È gravissimo aggiungere tasse a carico dei turisti, in calo e con sempre meno capacità di spesa, e degli albergatori che dovrebbero qualificarsi come agenti contabili di fatto del Comune». E ancora: «Prima di chiedere un obolo al turista sarebbe opportuno creare servizi e opere urbane di abbellimento dei centri storici mentre gli introiti della tassa di soggiorno serviranno solo a coprire i buchi di bilancio».

Favorevole il sindaco di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto che però puntualizza: «Non possiamo decidere a prescindere dal dialogo con gli operatori del territorio, con l'arrivo dell'autunno discuteremo nel concreto». «Per offrire al turista qualcosa di nuovo servono risorse da poter utilizzare, regole certe e una programmazione pluriennale - aggiunge - personalmente legherei la tassa al turismo per decidere, attraverso una commissione mista composta da operatori e amministratori, come destinare le risorse in termini concertativi». Per il sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni: «Il fatto che sia la Regione a stabilire la tariffa sembra una imposizione sovietica». Chiarisce il vicepresidente Sergio Bolzonello: «Con l'articolo 10 della legge sulla finanza locale abbiamo preso il quadro nazionale ma occorre legiferare con una legge ad hoc in tema di imposte di soggiorno». Tutti i Comuni turistici, oggi, non possono applicare la tassa «finché non verrà approvata una norma regionale», mentre i Comuni capoluogo «se vogliono possono applicarla con un proprio regolamento ma stiamo cercando di capire se portarli alla stregua dei Comuni turistici». Si terrà comunque conto della «capacità tributaria di ogni singolo ente nei criteri dei trasferimenti», precisa l'assessore Paolo Panontin. Come dire: se metti la tassa ti do meno soldi. Che saranno in ogni caso vincolati a migliorie su turismo, ambiente e cultura.Elisabetta Batic Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino