La prima inchiesta ad arrivare a conclusione su presunti illeciti nelle attività di bonifica di Porto Marghera è quella che riguarda l'ex ministro dell'Ambiente, Altero...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La vicenda è piuttosto complessa e ruota attorno ai 271 milioni di euro che, nel 2001, Montedison si impegnò a versare al ministero dell'Ambiente, a conclusione di una transazione, per contribuire alle bonifiche necessarie a Porto Marghera, dopo anni di inquinamento industriale. Matteoli affidò i lavori direttamente al Consorzio Venezia Nuova, senza passare per alcuna gara pubblica: in cambio di questo "regalo", l'allora ministro avrebbe ricevuto da Mazzacurati e Baita somme di denaro (rispettivamente di 400mila e 150 mila euro), ma anche e soprattutto l'affidamento di opere alla società Socostramo, dell'amico imprenditore Erasmo Cinque. Con un investimento di soli 25mila euro (necessari per acquisire lo 0,006 del Cvn) la Socostramo avrebbe beneficiato di un utile complessivo, al lordo delle imposte, di 48 milioni di euro.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino