TALENTOPOLI Six Bones for Nino - Nino Rota film music titola una delle opere

TALENTOPOLI Six Bones for Nino - Nino Rota film music titola una delle opere
TALENTOPOLISix Bones for Nino - Nino Rota film music titola una delle opere fonoriprodotte rinvenibili in rete più originali dell'anno in corso. Registrato e mixato alla...

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TALENTOPOLI
Six Bones for Nino - Nino Rota film music titola una delle opere fonoriprodotte rinvenibili in rete più originali dell'anno in corso. Registrato e mixato alla 'Magister Recording Area'' di Preganziol (Tv) da Massimiliano Picozzi e masterizzato ai 'Bauer Studios'' di Ludwigsburg da Johannes Wohlleben, il disco, firmato da Max Ravanello, è disponibile su tutte le piattaforme digitali (tag-lnk.to/sixbonesfornino).

IL COMPOSITORE
Max Ravanello, lignanese, dopo diversi anni di apprendistato a Rotterdam, guidato dalla maestria del trombonista Ilja Reijngoud, è rientrato in Italia. «Negli anni trascorsi in Olanda, - racconta il compositore - da sempre appassionato di film, ne ho visti molti in inglese, per imparare bene la lingua. Poi, però, ho fatto una scorpacciata di film italiani degli anni '60, in particolare. Di questi capolavori ho amato spesso anche le colonne sonore. Così, tornato qui, ho pensato di trasformare alcuni pezzi celebri in versioni per sei tromboni e ritmica, una formazione che in Olanda si usava spesso anche a fini didattici».
RACCOLTA DI TALENTI
Ravanello ha così messo insieme un gruppo ad alta concentrazione di talenti della regione: Athos Castellan (prima parte all'Orchestra del Gran Teatro La Fenice di Venezia), Sergio Bernetti (docente al Tomadini di Udine, con collaborazioni con orchestre del Teatro dell'Opera di Roma, Santa Cecilia, Alla scala fra le tante), oltre a tre nomi di alto profilo dello strumento: Massimo Morganti, Federico Pierantoni, Lorenzo Manfredini. Tutti riconosciuti talenti della regione i musicisti della sezione ritmica: Francesco De Luisa (piano elettrico), Filippo Ieraci (chitarra), Simone Serafini (contrabbasso), Marco D'Orlando (batteria). Chi pensa, per luogo comune, che sei tromboni (di cui uno basso) possano indurre ad un suono a lungo andare omofonico e un po' noioso, deve ricredersi ascoltando questo omaggio al genio di Nino Rota. Le trascrizioni di Ravanello sono, in realtà, delle eleganti e coinvolgenti reinvenzioni di temi immortali, entrati anche nell'orecchio diffuso degli appassionati di cinema. «Musicisti insigni hanno accolto la mia proposta e così è nata un'opera che riunisce i temi rielaborati e sviluppati da Romeo e Giulietta, D'amore e d'anarchia, La dolce vita e Il Casanova, Rocco e i suoi fratelli di, rispettivamente, Zeffirelli, Wertmüller, Fellini, Visconti.
STRUMENTI POLIEDRICI
L'abile orchestrazione di Ravanello trasforma lo spettro sonoro del già affascinante strumento ora in una Jazz Big Band, ora in suadenti strati sonori, ora in ridenti volute melodiche. Un caleidoscopio sonoro reso ancora più vibrante dai giovani jazzisti chiamati, nella ritmica, a coronare un sogno. Ancora una testimonianza della vocazione internazionale dei musicisti della regione.

Marco Maria Tosolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino