Attenzione a non forzare la mano con i tagli alla spesa corrente del Comune. Tagli che non significano solamente tanti servizi in meno alla cittadinanza, ma anche tanta gente che...
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«Le previsioni di tagli finora avanzate dal Commissario - attacca Bettin - sono benzina sul fuoco di una situazione cittadina già esplosiva».
Il commissario e i suoi collaboratori operano però esclusivamente sul piano contabile. Lo ha fatto capire mercoledì il subcommissario Sergio Pomponio: «Visto che lo sbilancio è sulle spese correnti, il recupero deve necessariamente avvenire sulla parte corrente, e cioè sulla cultura, sul personale, sul sociale. Non esistono soluzioni semplici, ma c'è il massimo impegno da parte di tutti per rendere ciò il meno doloroso possibile».
Se tagliare la spesa e aumentare le entrate con incrementi di tasse e tariffe è sicuramente la soluzione più immediata, questa non tiene conto delle possibili reazioni che di qui ai prossimi mesi potrebbero esserci. Questo, comunque, prevede la manovra di bilancio che, ricordiamo, è di 47 milioni di euro, scartando sia la vendita del Casinò che l'alienazione di patrimonio. Dopo l'aumento dei biglietti Actv e dell'imposta di soggiorno, sono stati revocati i contratti decentrati di tutti i dipendenti, e stabiliti tagli alle retribuzioni per complessivi quattro milioni.
La soluzione indolore indicata da Bettin, dal gruppo "In Comune", Sel e Verdi-Green Italia è rappresentata in una petizione alla Presidenza del Consiglio attraverso il sito change.org. che è appena partita e ha raccolto in poche ore una sessantina di adesioni.
La richiesta al Governo è ridimensionare l'aggio dovuto al Consorzio Venezia Nuova per ogni opera di salvaguardia, portandolo dall'attuale 12 per cento (ritenuto immotivato) a un più sostenibile 6 per cento.
«Sarebbe così possibile recuperare - spiega Bettin - sulla base degli stanziamenti previsti almeno 75 milioni di euro, utilizzabili per garantire il bilancio 2014, in gravissime difficoltà per le distorsioni inique prodotte dal Patto di stabilità nella realtà veneziana. Soldi - conclude - che permetterebbero anche di affrontare in tranquillità il bilancio 2015, senza penalizzare i dipendenti e senza distruggere servizi essenziali per la città».
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Il Gazzettino