Se siete tanto bravi vediamo se ce la fate anche con poche risorse. Suona così la ripartizione dei fondi agli atenei veneti. Università di eccellenza che si sono viste decurtare...
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La reazione politica ed accademica non si è fatta attendere. «Abbiamo alcuni fra gli atenei più prestigiosi a livello internazionale, sempre ai vertici delle classifiche nazionali, e il governo cosa fa? - si chiede il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - invece di premiare queste eccellenze, le mortifica e dà più soldi a chi galleggia a metà o a fondo classifica: con la scusa che stanno migliorando, elargisce più fondi a una pletora di atenei del Centro-Sud. Ma quel che è più odioso è che il taglio avviene proprio nella quota premiale». Il modello di finanziamento include infatti una quota base, una premiale e infine una di perequazione. Ed è proprio la premiale, che valuta la qualità delle ricerca e del reclutamento, che è stata falciata.
Forte delusione per la ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario 2017 anche dal Cda dell'Università di Padova. «Stupisce che impegno e successo nella ricerca scientifica, nel reclutamento dei giovani, nelle politiche di internazionalizzazione, nella tutela della qualità didattica e del diritto allo studio siano accompagnati da un'importante riduzione del finanziamento alla nostra Università afferma il rettore Rosario Rizzuto non è un bel segnale per una comunità accademica che ha profuso su questi temi il massimo impegno, ottenendo risultati riconosciuti di grandissimo valore». Sulla stessa linea anche il rettore di Ca' Foscari, Michele Bugliesi che va oltre e propone «un accordo di programma con gli atenei in difficoltà, stanziando un fondo a parte che risolva il problema». Penalizzare i bravi per aiutare chi è in difficoltà rischia di diventare «assistenzialismo» per il rettore dello Iuav, Alberto Ferlenga: «Con il cambio degli indicatori le università del Sud Italia hanno un 40 per cento di vantaggio rispetto a quelle del nord. Il rischio è che si torni a una specie di assistenzialismo che tende a disincentivare il miglioramento».
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Il Gazzettino