Tagli ai maestri, sindaci dal prefetto

Tagli ai maestri, sindaci dal prefetto
ISTRUZIONEROVIGO Trenta insegnanti in meno in Polesine. Oltre ai già previsti prepensionamenti, dalla Regione arriva un consistente taglio all'organico delle scuole elementari e...

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ISTRUZIONE
ROVIGO Trenta insegnanti in meno in Polesine. Oltre ai già previsti prepensionamenti, dalla Regione arriva un consistente taglio all'organico delle scuole elementari e dell'infanzia polesane: 16 docenti saranno redistribuiti sul territorio extra polesano.

VERTICE IN PREFETTURA
«No al taglio degli insegnanti, siamo un territorio vasto e abbiamo necessità di mantenere tutti i docenti. Anche il prefetto si è mostrato perplesso su questa decisione, ma non possiamo imporci: solo organizzarci». Così si sono espressi i sindaci Leonardo Raito (Polesella), Antonio Bombonato (Costa), Vinicio Piasentini (San Martino di Venezze) e Luigi Viaro (Lendinara). Oltre a loro, ieri mattina si sono dati appuntamento in Prefettura, per chiedere aiuto al rappresentante del Governo Enrico Caterino, altri quindici sindaci polesani. L'idea diffusa è che questa riduzione di personale possa portare alla chiusura di alcune pluriclassi e, addirittura, di interi plessi scolastici. I comuni colpiti dal taglio saranno: Adria, Porto Viro, Porto Tolle con tre insegnanti in meno; Lendinara, Villadose e ArianoCorbola con due insegnanti in meno; Fiesso Umbertiano con un'insegnante in meno perderà anche la pluriclasse; la città di Rovigo, invece, ne perderà complessivamente sette tra gli istituti comprensivi 2 (scuole medie Parenzo, Venezze, Miani, Donatoni, dell'Amicizia e d'infanzia Principe di Napoli), 3 (Mattioli, San Gaetano, Colombo, Giovanni XXIII, Sant'Apollinare e Casalini) e 4 (Rodari, Duca d'Aosta, Milan Grignano Polesine, Maini, Moro, Ventre, Riccoboni, e Ospedale).
I TAGLI
Il taglio della Regione riguarda nello specifico 16 docenti in meno, mentre altri 46 andranno in pensione. Il numero effettivo della riduzione di maestri e maestre si attesta intorno ai 30 posti in meno, visto che ne saranno ripescati alcuni dalle graduatorie del Ministero dell'Istruzione. L'allarme però, a quanto pare, non si ferma a questi licenziamenti: «Questo è solo l'inizio: la Regione ci ha detto che dobbiamo avvicinarci alla media regionale del rapporto studenti/docenti che in Veneto è di 22,99 mentre a Rovigo 20,70. In questo modo ci avvicineremo alla media regionale solo dello 0,34. In pratica, subiremo nuovi tagli nei prossimi anni. Noi abbiamo lanciato l'allarme, ora probabilmente organizzeremo dei coordinamenti sindaci-dirigenti scolastici per cercare di gestire il taglio», ha detto Piasentini.
CLASSI A RISCHIO

La situazione dell'istruzione polesana ha davvero raggiunto un punto critico. Al caso dei 16 insegnati che verranno ricollocati, si aggiunge quello degli insegnanti delle scuole primarie privi di laurea, che rischiano l'estromissione dal ruolo. Uno dei 400 insegnanti polesani in questa situazione, Stefano Siviero, ha fatto per sei giorno lo sciopero della fame che lo ha portato allo sfinimento. Dall'incontro con il prefetto degli insegnanti sembra si possa aprire un tavolo permanente sul tema dell'istruzione polesana, per far sentire in maniera migliore le ragioni degli amministratori locali.
Alberto Lucchin
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Il Gazzettino