SVILUPPO & AMBIENTE ROVIGO Si rimette in moto un fronte per modificare l'articolo

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SVILUPPO & AMBIENTEROVIGO Si rimette in moto un fronte per modificare l'articolo 23 delle Norme tecniche urbanistiche dell'Interporto. Detta così, a molti parrà un qualcosa di...

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SVILUPPO & AMBIENTE
ROVIGO Si rimette in moto un fronte per modificare l'articolo 23 delle Norme tecniche urbanistiche dell'Interporto. Detta così, a molti parrà un qualcosa di astruso, ma si tratta di un punto fondamentale: è l'articolo che fissa le tipologie di insediamenti che possono arrivare nella zona tra la frazione di Borsea e il Canalbianco, e soprattutto è quella che impedisce che arrivino attività inquinanti.

All'interno della maggioranza che sostiene il sindaco Massimo Bergamin si è creata una fazione che mira a cancellare proprio il comma che porta il Comune a respingere le richieste di insediamento che venissero valutate come impattanti ambientalmente dalle autorità ed enti preposti, come l'Ulss o l'Arpav, per esempio.
LA CLAUSOLA
È grazie a questa norma che finora in zona Interporto non sono arrivate aziende riconducibili a questo impatto su unì'area già sofferente per l'inquinamento prodotto da ciò che c'è già, a cominciare dall'area industriale. Venne previsto il comma ai tempi ell'amministrazione Avezzù, una quindicina di anni fa, quando per mesi vi fu la richiesta di una società bresciana, la Ecoservizi, che voleva trattare rifiuti pericolosi.
A rimettere in moto l'idea di una corrente della coalizione di governo cittadino di eliminare il comma e dare il via libera a ogni tipo di attività, è il progetto ancora in ballo della Trentin Ghiaia, del quale abbia parlato molti mesi orsono, che vorrebbe creare un sito di stoccaggio di scarti e rifiuti da trasformare poi in bitume, per il quale vi era stato già sostanzialmente un no dell'amministrazione.
RESIDENTI IN ALLARME
Immediatamente si è messo in allarme e in moto il Comitato dei residenti di Borsea, Pontecchio e Bosaro, che già fu attivo quando si parlò di Ecoservizi, ma anche successivamente contro i progetti della centrale a colza (definitivamente abbandonato come scritto nei giorni scorsi) e del cementificio.
«C'è una parte della maggioranza che vuole togliere quel comma che tutela l'ambiente già fin troppo inquinato di Borsea e paesi limitrofi - avverte il portavoce Luigi Zanforlin - ma ricordo anche ai rodigini che l'aria di Borsea non la respirano solo nella frazione, ma si diffonde in tutta la città, quindi la questione riguarda tutti».
Zanforlin evidenzia appunto che «al momento c'è in ballo il piano della Trention Ghiaia per fare bitume da rifiuti, che già è impattante, e in futuro potrebbero arrivare altri insediamenti inquinanti senza quel comma. Non è vero, come sostiene chi vuole cancellarlo, che impedisce lo sviluppo: è soltanto uno stop a chi inquina, ma attività di altro tipo possono tranquillamente insediarsi, come per alcune è già avvenuto».
FUTURO DIVERSO

Il portavoce, allora, conclude spiegando che il comitato si appellerà «all'articolo 12 della convenzione che parla di una precisa destinazione urbanistica dell'area, che deve essere la logistica. Perché non si lavora su questo fronte? Oggi l'Interporto non ha un solo metro quadro per ospitare i container, proprio mentre il porto di Venezia sottolinea che l'idrovia che passa per Rovigo è la sua chiave per penetrare con i carichi nella Pianura padana e da qui puntare all'Europa, per non subire la concorrenza di Trieste. Invece a Rovigo si pensa solo a ospitare siti inquinanti».
Luca Gigli
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino