Supermercati aperti per le feste: «Non sempre conviene»

Supermercati aperti per le feste: «Non sempre conviene»
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IL DIBATTITO
TREVISO Chiusure festive a Treviso. Anche per oggi e il primo maggio la grande distribuzione propone tre soluzioni diverse. C'è chi come la Coop terrà le serrande abbassate sia oggi sia il 1 maggio per festeggiare la libertà e il lavoro e chi come il gruppo Pam Panorama opta per l'apertura e il servizio al cliente. Conad invece si colloca nel mezzo: aperto sì ma con orario ridotto dalle 8 alle 14 sia oggi sia per la festa del Lavoro. Santificare le feste insomma dipende dalla sensibilità e può essere opzionale. «Ma devo dire che una congiunzione astrale come quella di quest'anno con infilata di ponti di dieci giorni è davvero difficile da reperire nello storico» osserva Federico Capraro, presidente di Ascom-Confcommercio Treviso. «Questo è un anno speciale. E credo ci sia stata e ci sia la possibilità di fare entrambe le cose: osservare il riposo e fornire alla clientela il servizio».

LE VALUTAZIONI
Una serrata di dieci giorni è dunque impossibile. Ma si può agire con buonsenso mettendo alcuni punti fermi. «Su Pasqua e il primo maggio non si deroga - commenta Capraro -naturalmente per quelle categorie merceologiche che non implichino il contatto con il turista. Chiaro che la ristorazione segue regole diverse». Ma su Pasquetta e 25 aprile cambia la ratio. «Queste sono giornate con un notevole afflusso di visitatori, i turisti non devono trovare il centro vuoto ed è giusto che si tenga aperto» commenta Capraro, «vale per la ristorazione ma anche per gli altri settori del commercio. Tuttavia c'è un punto di equilibrio da ricercare, va sempre fatta un'attenta analisi dei costi: non sempre aperture significa vendite, specie per le realtà più piccole. Al netto del turismo, per esempio, non credo che il primo maggio sia una giornata in cui tenere il negozio aperto».
I CONTRATTI
I sindacati intanto tengono gli occhi aperti sui contratti più o meno regolari che negozi, bar e ristoranti stanno stipulando in questi giorni per far fronte all'aumento improvviso (e temporaneo) di lavoro. «I dipendenti si devono ricordare che non sono obbligati a lavorare per forza durante le feste, chi lo fa, lo fa volontariamente» commenta Edoardo Dorella, Fisascat Cisl. Il mercato va seguito e gestito con equilibrio. E per chi decide di lavorare devono essere osservati i giusti trattamenti economici. «Accordi contrattuali bilaterali di secondo livello-conferma il presidente Ascom-danno la possibilità di far valere flessibilità e il giusto riconoscimento per chi offre un servizio in determinate giornate. E' sacrosanto riconoscere attenzione economica a chi mantiene alto lo standard qualitativo del territorio per i visitatori».

Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino