Sull'apertura delle Regole alle donne l'auspicio è che si giunga all'approvazione

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Sull'apertura delle Regole alle donne l'auspicio è che si giunga all'approvazione da parte delle varie assemblee regoliere, anche se è diffusa la consapevolezza della difficoltà che ciò avvenga, per mancanza del quorum necessario per cambiare gli statuti, lasciando come unica strada percorribile quella che porta davanti ai giudici. È quanto emerso nel pomeriggio di ieri, alla Stua Cultural «Giovanni De Bettin Linc» di Costalta, dove il locale Gruppo musicale ha promosso l'interessante convegno sulle «donne escluse dalle Regole». Eloquente, però, l'assenza dei presidenti delle sedici Comunioni familiari del Comelico, che pur stanno costituendo un'apposita commissione di giuristi per sbrogliare l'esclusione anticostituzionale ed illegittima delle donne. Presenti, invece, alcuni regolieri di Auronzo e il vicesindaco di San Pietro, Ileana De Bernardin Gaina. Daniele D'Andrea, dottore in giurisprudenza, ha sottolineato, a suon di articoli, che «i diritti della donna nella legge italiana sono quelli dell'uomo», mentre Emanuele D'Andrea, vicepresidente della Magnifica Comunità di Cadore, si è soffermato sul percorso per il riconoscimento e sull'opportunità che nelle prossime assemblee primaverili si arrivi con un punto all'ordine del giorno dedicato a quest'argomento. «Qualora ciò non avvenisse - ha affermato - vorrà dire che la porta è chiusa, ma sembra che, in linea di massima, le Regole siano favorevoli all'apertura alle donne». Il giornalista e regoliere costaltese Lucio Eicher Clere ha spiegato che si tratta di una questione d'affetto ed amore per il proprio territorio, ricordando che di recente sono state scritte diverse lettere alla Regola di Costalta. Con una di esse, circa trenta donne chiedono la modifica dello statuto nel rispetto della costituzione e della legge. La conclusione del convegno è stata infine affidata al Gruppo musicale che ha proposto una breve pièce teatrale, tratta dal racconto in ladino «El fömne in Regola» e dedicata a Luigina Staunovo Polacco, che negli anni Novanta avviò, nel comprensorio, il dibattito sull'argomento.
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Il Gazzettino