Sul tavolo cartelle e Cig subito aiuti alle imprese

Sul tavolo cartelle e Cig subito aiuti alle imprese
L'AGENDAROMA Uscire per primi in Europa dalla pandemia con un piano vaccini che sia in grado di distribuire le massicce dosi che si prevede arrivino a breve grazie all'Europa....

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L'AGENDA
ROMA Uscire per primi in Europa dalla pandemia con un piano vaccini che sia in grado di distribuire le massicce dosi che si prevede arrivino a breve grazie all'Europa. «Sono in arrivo buone notizie», ha spiegato giorni fa lo stesso Mario Draghi durante le consultazioni rivelando che il pressing su Bruxelles per ottenere più vaccini è in corso mentre proseguirà lo stop alle Regioni ad acquisti a prezzi quintuplicati di dosi dalla discutibile provenienza. L'obiettivo è quello di arrivare a mezzo milione di somministrazioni al giorno. Ed è proprio a Bruxelles che si studia in queste ore la possibilità di autorizzare le società farmaceutiche a mettere più dosi in un'unica confezione in modo da superare, almeno in parte, il problema industriale che frena la produzione. Ma c'è anche un'altra strada che Draghi intende esplorare ed è quella di poter produrre proprio in Italia, previa autorizzazione delle case farmaceutiche, gli anti-Covid messi a punto da Moderna e Astrazeneca.

Per far ripartire il Paese occorre un piano vaccinale all'altezza e l'Italia ha un'industria farmaceutica in grado di accelerare la produzione dei vaccini esistenti, dietro autorizzazione, in attesa che Reithera svolga tutti i test necessari per ottenere il via libera al vaccino italiano.
LE PRIORITÀ
Le priorità della campagna vaccinale sono destinate a cambiare e, dopo gli over 80, si passerà rapidamente a vaccinare gli insegnanti e il personale scolastico. La conferma al ministero della Salute di Roberto Speranza è un segno di continuità nella politica delle chiusure e delle aperture, ma sotto i riflettori del nuovo inquilino di Palazzo Chigi potrebbe presto finire il commissario Domenico Arcuri già da molti criticato per le troppe competenze che assomma.
Oltre a sbarrare la strada al fai da te delle Regioni in tema di acquisti, è prevedibile anche una centralizzazione delle prenotazioni attraverso un'unica piattaforma e un unico call center. Il 5 marzo scadrà anche la chiusura di bar e ristoranti alle 18 e il coprifuoco alle 22. Con Speranza ministro è difficile pensare ad un allentamento totale anche se qualche novità è attesa per cinema, teatri e palestre.
Sul fronte fiscale il primo impegno del nuovo governo sarà il decreto ristori. E il neo ministro dell'Economia Daniele Franco troverà sul suo tavolo un decreto legge già confezionato dal suo predecessore, Roberto Gualtieri.
IL VERTICE ECONOMICO
I due si sono visti ieri per il passaggio di consegne. Il testo lasciato in eredità da Gualtieri utilizza tutti e 32 i miliardi di euro di scostamento dal deficit autorizzati dal Parlamento. Sono due le voci principali su cui questi fondi vengono spalmati. La prima è un nuovo allungamento della Cassa integrazione Covid per altre 26 settimane. Una misura propedeutica alla risoluzione di un altro problema rilevante che il governo Draghi si troverà immediatamente sul tavolo: la scadenza il 31 marzo prossimo del blocco dei licenziamenti. L'intenzione del vecchio governo era quella di allungare selettivamente il blocco, riservandolo alle imprese effettivamente in crisi. Draghi ha già mostrato di avere idee leggermente diverse sul tema. Secondo l'ex governatore della Banca d'Italia ad essere aiutate dovrebbero essere soltanto le imprese che hanno una prospettiva futura di ripresa. Il neo ministro del lavoro, Andrea Orlando, intanto, ha convocato per oggi e martedì le parti sociali. Sul tavolo ci sarà proprio il tema della prossima scadenza del blocco dei licenziamenti. Ufficialmente l'incontro è stato fissato per »raccogliere» le osservazioni dei sindacati e delle imprese. L'altro grande tema sul tavolo del governo è il riavvio della riscossione. Dal primo marzo ripartirà la consegna delle cartelle esattoriali. In attesa ci sono 54 milioni di atti. Il decreto che il neo ministro Franco troverà sul tavolo prevede un nuovo slittamento delle consegne. Probabile che il nuovo governo prenderà tempo in vista di una soluzione strutturale.

Andrea Bassi
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino