SUL MERCATO TREVISO Cento milioni di euro, di cui 20 solo dalla Marca. È

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SUL MERCATOTREVISO Cento milioni di euro, di cui 20 solo dalla Marca. È la cifra che la Regione Veneto punta ad incassare come risultato dell'ambizioso piano di dismissioni...

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SUL MERCATO
TREVISO Cento milioni di euro, di cui 20 solo dalla Marca. È la cifra che la Regione Veneto punta ad incassare come risultato dell'ambizioso piano di dismissioni immobiliari previsto per il 2020. Si tratta della vendita di asset considerati non più strategici nel solco di quello che il presidente Luca Zaia ha definito «il progetto di razionalizzazione delle proprietà della Regione» che nel 2019 ha fruttato più di 6 milioni di euro, portando la cifra complessiva incamerata da quando il piano è stato avviato, nel 2010, a superare quota 38 milioni. Di quei cento milioni da sbloccare quasi 20 milioni arriveranno dalla dismissione di immobili in provincia di Treviso. In testa alla lista, per valore, c'è l'ex Consorzio Agrario a Treviso, base d'asta ben sei milioni; sempre nel capoluogo dovrebbero uscire dalla mano pubblica regionale gli ex uffici e laboratori dell'Arpav distribuiti tra via D'Annunzio e piazza Pio X, due immobili con valori di partenza a 1 milione 600mila euro il primo e 739.500 l'altro, così come l'ex Maf di S. Artemio (un vecchio impianto industriale per la produzione di latte in polvere, l'edificio andrà all'asta a partire da 1.172.000 euro).

IN PROVINCIA

Pronti a passare a interessati investitori privati ci sono poi altri gioielli: il complesso immobiliare Case Costa di Vittorio Veneto (614 mila euro la base d'asta), Villa Rieti Rota a Motta di Livenza (4.147 mila), l'ex bachicoltura di Vittorio Veneto (1.665 mila euro), gli immobili della ex distilleria Cantine Sociali Venete di Ponte di Piave(4 milioni e 386 mila euro) solo per citare i pezzi più pregiati. Oltre poi ad alcune case cantoniere tra Silea, Istrana, Castelfranco e Paese. «Nonostante le difficoltà burocratiche e la non facile situazione del mercato immobiliare il progetto di razionalizzazione delle proprietà della Regione prosegue - ha sottolineato il governatore Zaia - e per quest'anno è già attiva la procedura per la vendita di 67 immobili per un valore complessivo di quasi nuovi 100 milioni di euro, tra cui anche lo storico palazzo Balbi a Venezia e 5 ville venete, compreso il bellissimo edificio di Villa Rieti Rota a Motta di Livenza. Nelle operazioni abbiamo deciso di avvalerci di un accordo di collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato che consentirà l'espletamento delle procedure d'asta telematica con la pubblicazione su appositi portali dedicati. La convenzione ci assicura un contributo tecnologico di alta qualità, uniformità delle procedure, trasparenza e, non meno importante, una riduzione dei costi». «Il processo di razionalizzazione del patrimonio di immobili della Regione ha sottolineato ancora Zaia non è soltanto un piano di vendite ma è anche se non soprattutto una azione funzionale al programma di concentrazione e accorpamento di vari uffici. Quello che andiamo a perseguire è una strategia in grado di farci raggiungere notevoli risparmi in termini di costo degli affitti degli immobili, tagli che fino ad oggi ci hanno consentito di ridurre le uscite di oltre un milione di euro dal 2014». Denaro risparmiato che, nelle intenzioni della Giunta, puntellerà il fabbisogno di bilancio regionale trasformando in risorsa quello che invece rischiava di consolidarsi come un costo improduttivo.
Denis Barea
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Il Gazzettino