Sul Centro Covid nella Rsa Bolzonello bacchetta Sacile

Sul Centro Covid nella Rsa Bolzonello bacchetta Sacile
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«Al momento non ci sono criticità a livello di offerta per i servizi all'infanzia». Così Carlo Bolzonello assessore comunale per i Servizi alla persona nel rispondere all'interrogazione presentata dai consiglieri del Pd a inizio anno e discussa solo nell'ultimo consiglio comunale. Da allora ha ricordato l'assessore le cose sono cambiate: Il Nuovo Sole non c'è più e la situazione ha avuto una soluzione diversa. L'amministrazione ha seguito molto da vicino quella evoluzione. Oggi ci sono 101 posti alla scuola dell'infanzia Giol a Vigonovo, con 16 bambini iscritti alla classe primavera. A Fontanafredda, anche per i lavori alla sede dell'asilo, la scuola dell'infanzia A. Zilli e l'asilo nido integrato Mamma Margerita trasferiti in viale Europa contano rispettivamente 75 e 51 iscritti. Un numero che potrà aumentare, ma rimasto limitato anche per le norme anti Covid-19. Alla scuola dell'infanzia dell'Istituto comprensivo ci sono 9 sezioni (con 176 iscritti) e anche qui non ci sono criticità di sorta, sempre premesso che i bambini stanno meglio con le mamme.

«Noi sicuramente condividiamo ha risposto Adriana Del Tedesco (Pd), firmataria dell'interrogazione , ma vista la situazione e sapendo che questo non è sempre possibile, è necessario cambiare trend in Italia e garantire maggiori servizi alle famiglie. L'interrogazione è superata soprattutto per la parte relativa alla vicenda del Nuovo sole, ma sul problema generale dei servizi alle famiglie ne riparleremo».
Sempre nell'ultima seduta, Bolzonello ha risposto anche a una seconda interrogazione urgente del Pd e relativa alla questione del Centro Covid ospitato a Sacile spiegando «che anche un Centro Covid è un centro di riabilitazione perché accoglie le persone per le cure post intensive e quindi, proprio per le caratteristiche richieste, deve stare fuori dall'ospedale. Non si capisce perché alcune cose debbano funzionare bene a San Vito e non a Sacile. Il quadro sanitario oggi è cambiato. Dobbiamo pensare che l'ospedale è solo una parte dell'aspetto e che è importante investire sul territorio e in strutture e servizi intermedi che diano risposte tra il momento in cui ci si rivolge al medico di base a quello in cui ci si rivolge all'ospedale. Per quanto riguarda Sacile mi spiace, ma non è nemmeno corretto che si chiamino gli altri sindaci dell'Ambito solo in alcuni momenti, quando è necessario avere il sostegno su qualche iniziativa e poi per il resto si parli dell'ospedale come di una struttura di proprietà cittadina e non di ambito».
E sulla richiesta di ripristino dei posti nella struttura intermedia ha spiegato: «Dei 38 posti iniziali, 10 non sono scomparsi, ma per legge nazionale trasferiti ad altra competenza perché Sacile per quei posti specialistici non era idonea».

Riccardo Saccon
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Il Gazzettino