Sui cinema cala il sipario: «Un segnale che ci spaventa»

Sui cinema cala il sipario: «Un segnale che ci spaventa»
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NELLE SALE
TREVISO Da oggi chiusi tutti i cinema. Ma il pubblico rinnova l'abbonamento all'Edera. Un segno di resistenza contro la logica di un Dpcm che bastona un settore già in difficoltà. «È una decisione difficile da comprendere, che ci lascia amareggiati perchè vanifica l'enorme lavoro fatto per riavvicinare il pubblico, garantire sicurezza e continuare ad difendere, nonostante le difficoltà, quella cultura cinematografica su cui crediamo ed abbiamo investito tutto. Ci aspettavamo delle limitazioni ed avremmo trovato il modo di resistere, adeguandoci e facendo cinema comunque, anche per pochi spettatori, anche in orari diversi dal solito. Ma non ci è data questa scelta e dobbiamo chiudere, speriamo solo per un mese» scrive Giuliana Fantoni sulla pagina del cinema Edera. Nel frattempo gli esercenti si augurano che chi deciderà tenga presente, visto che si parla di salute, che per molte persone l'andare al cinema o a teatro, rappresenta una medicina, un conforto psicologico e un rimedio alla solitudine. «È un disastro. Così vengono vanificati gli sforzi fatti per recuperare il pubblico».

IL REPORT
Giuliana Fantoni cita anche i dati dell'Agis rilasciati proprio oggi. «Nessun caso di positività al cinema in 2.750 spettacoli dalla riapertura. Neppure un contagio. Allora mi chiedo il senso di voler far passare cinema e teatri per luoghi insicuri. È tutto sotto controllo, abbiamo speso moltissimo per la sicurezza. Chiudere in questa stagione significa metterci in ginocchio». Una mazzata per il mondo degli esercenti, che ha sempre preso alla lettera tutte le disposizioni sanitarie e le ha applicate in maniera rigorosissima. «Ma è il segnale che ci spaventa. Significa, ancora una volta, che la cultura è un bene sacrificabile e superfluo».
I TIMORI

Anche la chiusura di questi luoghi aggraverà l'emergenza: c'è una fascia di persone che ha bisogno per il proprio benessere di frequentare i cinema, e non si riconosce nello svago da bar. «Per questi utenti il cinema è un percorso di salute» ribadisce. C'è grandissima preoccupazione per il futuro. «Dobbiamo capire cosa succederà tra un mese: se anche a Natale i cinema resteranno chiusi il settore sarà definitivamente compromesso». Cercano di darsi forza e di sperare che la chiusura sia solo momentanea. «Pensare ad un inverno privo di spettacoli è una cosa tremenda per una comunità. Ciò che però mi commuove è che grazie a Dio le persone sono diverse dalla politica: ieri, non appena diramata la notizia, molti dei nostri clienti sono venuti a rinnovare l'abbonamento. Nonostante la chiusura, e per dare un segnale nonostante tutto. Ma come attività siamo allo stremo». Un grido ancora destinato ad essere inascoltato, nonostante i dati virtuosi. Anche per le sorelle Amadio del Multisala Corso la chiusura è un colpo durissimo. «Prima di tutto la salute, certo, però non ci aspettavamo tutto questo. Abbiamo fatto fatica a riportare la gente al cinema. Le misure di sicurezza sono tutte osservate. Si auspica che la chiusura a novembre avvenga per salvare dicembre e il Natale. Diversamente sarebbe veramente dura andare avanti».
El.Fi
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Il Gazzettino