«Servirà altro denaro per la ricostruzione. A Bruxelles dovranno farsene una ragione». Il consiglio dei ministri ha appena deciso all'unanimità di stanziare altri 30 milioni...
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Cifre non se ne fanno, ma è condivisa la convinzione che non basteranno i 6 miliardi già stanziati nella legge di Bilancio ed oggetto di un duro tira e molla con la Commissione Ue che li intende spalmabili in più anni. Invece ora servono soldi veri e subito perché all'emergenza dovrà seguire una ricostruzione a tempo di record per evitare alle popolazioni un altro inverno al freddo. Ai danni subiti dalle persone alle proprie cose, si sommano quelli patiti dagli agricoltori, dagli allevatori e da tantissime piccole imprese. Senza contare i danni al patrimonio artistico.
Sempre ieri mattina, proprio mentre si decideva di allargare lo stato d'emergenza in Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria - affidando al ministro Raffaele Costa il coordinamento tra le regioni - a Gentiloni è arrivato un sms del capo della Protezione Civile. Fabrizio Curcio lo informava della individuazione di un gruppo di superstiti tra le rovine dell'hotel di Rigopiano. L'applauso dei presenti alla riunione è partito subito seguito dalle lodi per il lavoro svolto «con estrema abnegazione» dai volontari, dai Vigili del Fuoco, dall'esercito e, soprattutto, dalla Protezione Civile e dal suo capo.
«Un moltiplicarsi di emergenze che non hanno impedito al coordinamento di funzionare», ha sostenuto Gentiloni che ha difeso Curcio giudicando «surreali» le polemiche e informando i colleghi anche delle telefonate e dei messaggi di solidarietà giunti da tutto il mondo.
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Il Gazzettino