Studente trovato morto in casa, attesa per l'autopsia

Studente trovato morto in casa, attesa per l'autopsia
LA TRAGEDIAPADOVA Grande cordoglio a Padova e nel Sandonatese per la morte di Giacomo Davanzo, il venticinquenne trovato privo di vita da un coinquilino nell'appartamento padovano...

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LA TRAGEDIA
PADOVA Grande cordoglio a Padova e nel Sandonatese per la morte di Giacomo Davanzo, il venticinquenne trovato privo di vita da un coinquilino nell'appartamento padovano di via Raggio di Sole. Il giovane era ben inserito nell'ambiente universitario, dopo aver studiato prima Archeologia e poi Scienze Politiche. La famiglia Davanzo è molto conosciuta a San Donà. Il padre Franco, architetto e autore di alcuni libri, era stato assessore a Musile. La famiglia era sprofondata nel dolore, con parenti ed amici che hanno portato il loro conforto al padre, alla madre Nicoletta e al fratello minore Ludovico. L'ultimo saluto a Giacomo deve ancora essere fissato. La famiglia attende di conoscere l'esito dell'autopsia per capire quale sia stata la causa del decesso.

Il padre ha spiegato che il giovane aveva tentato il suicidio in un paio di occasioni. Anche per questo era seguito dai medici e dalla famiglia che insieme avevano deciso di dargli fiducia assecondando la sua iscrizione all'Università di Padova. Anche al liceo classico Montale, dove aveva studiato, tanti lo ricordano. «Era un ragazzo dotato per lo studio, appassionato di lettere e cultura - spiega l'insegnante Luigi Salvioni - è stato un allievo di alto livello, in particolare in latino e greco. Gli piaceva scrivere, aveva vinto un premio per giovani giornalisti e il liceo lo aveva mandato a frequentare uno stage alla Ghirada di Treviso. Lasciava davvero sperare in un brillante futuro nel campo delle lettere; anche per questo ho appreso con grande dispiacere quanto accaduto». Anche l'ex vicepreside Luciano Carpenedo riferisce di essere molto scosso dalla vicenda e ricorda quel ragazzo «studioso e originale, sempre collaborativo, attivo e dinamico».
IL RICORDO
Lo scorso anno, per qualche mese, Giacomo aveva lavorato nei McDonald di San Donà e Jesolo: un modo per arrotondare, come fanno tanti studenti. Enrica Babbo, responsabile del fast food del Centro Piave, costernata, lo ricorda come «un ragazzo pronto, generoso e affettuoso: con i colleghi aveva instaurato ottimi rapporti. Era intelligente ed aveva una personalità eccentrica: al lavoro portava sempre una nota positiva. Da noi aveva lavorato fino a gennaio dello scorso anno sia in cucina, che in cassa. Adorava stare a contatto con la clientela, con cui conversava volentieri, sempre in modo cordiale. Era bravissimo con le lingue, in particolare l'inglese: ricorrevamo a lui spesso quando c'erano stranieri».
L'impiego era poi terminato in gennaio, ma Giacomo aveva mantenuto dei rapporti con gli ex colleghi di McDonald. «Ogni tanto passava a salutarci continua la Babbo - Quando c'era occasione passava per un caffè. L'ultima volta che ci siamo visti era il 1. novembre, per il concerto di Ricky, con cui si era fatto una foto. La sua perdita ci addolora molto».
In caso ci si trovi in difficoltà di natura psicologica sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per avere un supporto: telefono Amico 199.284.284, Azzurro 1.96.96, Progetto InOltre 800.334.343, De Leo Fund 800.168.768.

Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino