Storia di un miracolo, d'accordo; ma anche della forza di chi ha resistito sotto le macerie e della professionalità, il coraggio e la caparbietà di chi ha scavato senza...
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NUMERI - Le cifre hanno ballato per tutto il giorno, ma è proprio da questo numero - 10, le persone sicuramente in vita - che bisogna ripartire. Di queste due sono state salvate al mattino, vale a dire Gianfilippo Parete, 9 anni, e la madre Adriana, figlio e moglie di Giampiero, il cuoco sopravvissuto che aveva dato l'allarme via WhatsApp. Fanno parte di un gruppo di sei, tutti individuati che si sta tentando di raggiungere, che si trovava in cucina. I vigili del fuoco però nel pomeriggio sono riusciti a contattare altri quattro superstiti, tre di questi sono appunto i bambini recuperati alle 19: c'è Ludovica, 6 anni, l'altra figlia di Parete. Proprio la madre Adriana, la seconda persona salvata dai vigili del fuoco al mattino, aveva urlato, dopo aver abbracciato i suoi salvatori che l'avevano sollevata da un piccolo foro creato nella neve: «Andate a prendere mia figlia Ludovica, è in una stanza vicina». Gli altri due bambini salvati e trasportati all'ospedale di Pescara sono Edoardo Di Carlo, 9 anni, che era nel resort con il padre Sebastiano e la madre Nadia, e Samuel Di Michelangelo, 7 anni, figlio di Domenico, un poliziotto di Osimo. In totale sono cinque, dunque, quelli che sono ancora vivi, ma sotto le macerie fino a ieri sera: Giorgia Galassi, Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Stefano Feniello. Due le vittime accertate: Alessandro Giancaterino, fratello dell'ex sindaco di Farindola, e Gabriele D'Angelo, di Penne, entrambi camerieri del resort. Questo significa che i dispersi - vale a dire quelli con cui non è stato attivato un canale di comunicazione - sono 25. Ma i soccorritori non si fermano e ieri sera tra le macerie è stata montata una attrezzatura usata solitamente nelle inchieste di mafia, perché consente di individuare anche i cellulari spenti. Il piano è quello di trovare i telefonini che sono vicini ai proprietari.
LA STRATEGIA - Come è avvenuto il miracolo proprio quando le parole di speranza sembravano solo una formula retorica che celava il pessimismo? «Non ci siamo mossi a caso, abbiamo studiato la planimetria dell'hotel e abbiamo preso informazioni su quali fossero le abitudini di vita di chi si trovava all'interno» racconta Giuseppe Romano, dirigente dell'emergenza e del soccorso pubblico dei vigili del fuoco. Ci si è chiesti: quali sono le aree comuni in cui coloro che erano nell'hotel avrebbero potuto riunirsi? Ecco allora che si è partiti dall'unico spicchio del resort che non era stata ricoperto dalla neve, quello della spa e della piscina, e di lì i soccorritori hanno scavato, facendo attenzione a non provocare crolli, creando un passaggio fino al pavimento prima, al solaio, poi. I cani e le sonde hanno aiutato le ricerche. I superstiti del Rigopiano hanno resistito anche perché il solaio crollato sulla cucina ha di fatto creato una bolla con aria sufficiente per tutti. Stanno bene. Una delle bimbe salvate ha chiesto un pacchetto di biscotti. Se li è meritati.
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Il Gazzettino