«Stop ai pesticidi» la marcia dei tremila

«Stop ai pesticidi» la marcia dei tremila
Un territorio sempre più diviso. Da un lato gli aficionados del Prosecco a oltranza nei colli di Rive Vive, dall'altra i combattenti dell'ambiente schierati contro i pesticidi....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un territorio sempre più diviso. Da un lato gli aficionados del Prosecco a oltranza nei colli di Rive Vive, dall'altra i combattenti dell'ambiente schierati contro i pesticidi. Nello stesso giorno i due lati della medaglia di un vino, vanto e tormento di un territorio, hanno espresso il meglio di sè. Radicando ancora di più le distanze. Perchè se in collina si brindava, in Vallata un popolo sdegnato marciava contro l'invadenza della viticoltura. Tremila persone schierate contro i pesticidi e «un'agricoltura che sempre più diventa simbolo di morte». «Noi chiediamo solo rispetto». Angela Toffolatti, un passato sui banchi del Consiglio comunale di Follina, un presente da mamma attivista con il gruppo I nostri bambini, ha un'unica priorità: preservare integro un ambiente, un paesaggio, una comunità. «Qui i nostri diritti costituzioni alla salute e alla liberà di movimento non sono più garantiti. Capisco che il Prosecco sia un simbolo del territorio ma non potrà mai essere un simbolo etico, finchè continueranno a produrlo con sostanze tossiche». Una battaglia che affonda radici lontane e comunanze d'anima «con tutti i comitati che in Europa e nel mondo si battono per difendere la terra dall'ingerenza dell'uomo».

Una viticoltura sostenibile che contemperi gli interessi di chi produce con quelli di chi subisce non può esimersi dalla consapevolezza che un nuovo modo di vivere sta venendo avanti. E chiede cibi sani, energie pulite, produzioni etiche. Non si può tralasciare quanto fatto dai Consorzi di tutela per promuovere pratiche vinicole sempre meno nocive. Ma il cambiamento pare essere troppo lento rispetto all'esasperazione di una fetta del territorio. «L'area dei vigneti continua ad aumentare e nulla cambia -conclude Angela- perchè se anche le regole e le sanzioni ci sono, nessuno controlla». E intanto il Prosecco annega tra bollicine di polemiche e dubbi che non aiuta nessuno.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino