«Stiamo facendo le 5 della mattina in cantiere». Gianfranco Vianello «Crea» è stanco ma soddisfatto. «Ce la faremo di sicuro - afferma - è stato un gran lavoro, utilizzando...
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La storia di queste barche riporta ad aneddoti che risalgono 35 anni fa. Fu quando il Comune decise di rinnovare la vecchia muta, realizzata dal maestro d'ascia Nino Giuponi nel 1959. Fra le clausole del capitolato di costruzione, il Comune appose quella di presentare un prototipo: sarebbe stata premiata non l'offerta più bassa ma il gondolino ritenuto migliore. Al momento della presentazione i gondolini dovevano essere dipinti di nero, perché la commissione esaminatrice non riconoscesse il cantiere costruttore. Parteciparono i cantieri di Crea e Agostino Amadi. I due gondolini neri vennero esposti nell'atrio di Cà Giustinian, allora sede dell'assessorato al Turismo. La commissione giudicante era composta da sette conosciuti regatanti: Albino Dei Rossi «Strigheta», Luigi Seno «Bota», Gildo Fravega «Scardola», Virgilio D'Este «Mariner», Armando Nardin «Lupetto», Federico Uccelli «Campaltin», Piero Penso «Scuciareto». Vogarono a turno i due gondolini e, seppur non all'unanimità (4 contro 3), deliberarono che il migliore fosse quello costruito da Crea. Così il maestro d'ascia giudecchino, attuale coordinatore dei giudici, vinse l'appalto e costruì gli attuali gondolini, proprio quelli che egli stesso, con l'aiuto di Dino Tagliapietra e di Roberto Dei Rossi, sta restaurando. Fra le altre mute da regata in dotazione al Comune, ricordiamo le gondole (Crea 1984 e 2001), le mascarete (Crea - 1994), i pupparini (Agostino Amadi - 1997) e le caorline (Crea - 2000).
Tullio Cardona
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Il Gazzettino