«Stia tranquillo garantisco che il materiale è lo stesso»

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«Era davvero necessaria la sostituzione del basolato storico, così accuratamente disposto, elemento caratteristico di Borgo Cavour? Non era possibile una più semplice manutenzione? Quello che in un'opera d'arte si chiamerebbe restauro, senza alterare la sostanza dell'opera su cui si interviene?». Eugenio Manzato, ex direttore dei musei cittadini, lancia il suo personalissimo grido d'allarme: i lavori di manutenzione e ristrutturazione del marciapiede di Borgo Cavour, davanti alla biblioteca e al museo Bailo, starebbero pesantemente intaccando l'estetica di un angolo di città delicato e caratteristico.

A Manzato, storico e intellettuale di grande qualità, non quadrano varie cose. Si è imbattuto nei lavori uscendo dal Bailo. E l'occhio esperto ha subito notato qualcosa che non andava: «Ho potuto notare la nuova pavimentazione del marciapiede su quel lato di Borgo Cavour. Allarme: al posto dei vecchi basoli di trachite vengono posate piastre di una pietra sbiadita che non somiglia neppur lontanamente alla trachite. E i vecchi basoli che ho visto impilati dentro il recinto dei lavori, ancora sostanzialmente intatti, che fine faranno? Invito chi ha a cuore la nostra Treviso a recarsi sul posto e a verificare quanto si sta facendo, pronto a ritirare il mio allarme se qualche persona autorevole e competente mi spiegherà che i lavori sui marciapiedi di Borgo Cavour rispondono a criteri di filologia storica e correttezza costruttiva». Insomma: il nuovo marciapiede, criticato anche da alcuni residenti ma difeso dalle associazioni disabili in quanto primo passo di un percorso senza asperità e adatto a non vedenti e a chi ha problemi di mobilità, continua a far discutere. Manzato non ne mette in dubbio l'utilità, ma solo il rispetto di un contesto storico di pregio.

«Accolgo le osservazioni del professor Manzato - premette l'assessore ai Lavori Pubblici Ofelio Michielan - ma gli posso garantire che quella che stiamo mettendo giù è vera trachite. Su questo non ci sono dubbi. E i vecchi lastroni non verranno buttati, ma recuperati. Saranno raccolti, tutti, e portati in un magazzino. Poi verranno utilizzati per lavori di manutenzione puntuali nei punti del centro storico che lo richiederanno. I nuovi lastroni di trachite sono più chiari, è vero. Ma si sposano molto bene con la nuova facciata del Bailo. Poi è giusto che ognuno abbia le proprie opinioni».
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Il Gazzettino