IL SIT-IN PACIFICOPORDENONE Dodici persone, non una di più e non una di meno. Sono state contate, perché era semplice farlo dati i numeri della manifestazione. E nessun blocco...
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PORDENONE Dodici persone, non una di più e non una di meno. Sono state contate, perché era semplice farlo dati i numeri della manifestazione. E nessun blocco dei binari, perché la stazione era ed è rimasta blindata per tutto il giorno. Si è conclusa con un totale flop l'idea del popolo contro il green pass che su scala nazionale era imperniata su un ipotetico stop forzato ai convogli su rotaia. Anche a Pordenone non è accaduto nulla di tutto ciò. Un servizio di ordine pubblico, composto da polizia, Polfer e carabinieri ha presidiato lo scalo di Pordenone, il più importante e trafficato della provincia, praticamente per tutto il giorno. Gli unici manifestanti si sono presentati verso le 16 di ieri di fronte alla stazione. Nessun cartello, solo una maglietta contro il green pass e la classica bandiera italiana già comparsa nelle manifestazioni del sabato in piazza XX Settembre. Alcuni attivisti arrivavano dal veneto, altri dalla provincia. C'era anche un'insegnante contraria alla certificazione verde e già nota per aver esternato il suo disappunto nei confronti del provvedimento. Ma i disordini che si temevano non si sono verificati. Da un lato il numero davvero esiguo di manifestanti ha scoraggiato anche gli animi più caldi; dall'altro il servizio d'ordine composto da venti unità ha fatto da filtro tra l'ingresso della stazione ferroviaria e i binari. Due donne, parte della manifestazione, hanno chiesto ai poliziotti il permesso di raggiungere i binari, che però si potevano toccare solamente con in mano un biglietto. Respinti con perdite. Così, dopo appena mezzora senza uno slogan e senza nemmeno un coro, i manifestanti hanno lasciato lo scalo pordenonese. Tra loro anche Maurizio Sarlo, responsabile nazionale della Coalizione etica (la lista del candidato sindaco Vitto Claut alle Comunali di Pordenone), Maurizio Sarlo, che ieri mattina era a supporto di un'insegnante senza green pass all'asilo nido di Roveredo.
Il variegato - e sempre pacifico - movimento no vax e no green pass della provincia di Pordenone aveva rinunciato al blocco dei binari della ferrovia già martedì pomeriggio, cioè alla vigilia della data fissata dagli attivisti a livello nazionale. Chi si è presentato ieri in stazione lo ha fatto autonomamente, senza una regia e un'organizzazione. È confermata, invece, l'ormai consueta manifestazione di protesta del sabato in piazza XX Settembre, sempre a Pordenone.
M.A.
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Il Gazzettino