Squadra Mobile, prima volta in rosa

Squadra Mobile, prima volta in rosa
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Sensibile e determinata. Lunghi capelli biondi, fisico minuto, sorriso dolce. Eppure dietro all'aspetto mite c'è un'esperienza ventennale di lotta alla criminalità. Un curriculum lungo così di attività macinata sia sul territorio che in direzione centrale. E tale preparazione le è ora valsa un primato: diventare capo della Squadra Mobile lagunare. Prima donna a ricoprire tale carica non solo a Venezia, ma nell'intero Veneto.

Ieri l'insediamento ufficiale di Angela Lauretta che subentra a Marco Odorisio promosso vicario della Questura di Venezia. Siciliana, 47 anni, Angela Lauretta arriva direttamente dal Sco, il Servizio centrale operativo di Roma che coordina l'attività di tutte le Squadre mobili d'Italia.
«Ora Venezia ha un nuovo angelo - il benvenuto del questore di Venezia Angelo Sanna ieri al funzionario - una dolce signora, bella come la città che la ospita, con un'esperienza a trecentosessanta gradi. Un funzionario che ha dedicato tutto il suo tempo alla polizia e che sono convinto continuerà a fare». Lauretta arriva a Venezia dopo un'esperienza maturata a Sud, Centro e Nord Italia e in vari ruoli. Ha diretto uffici di Gabinetto e Volanti, è stata a capo di Commissariati siciliani, ha condotto attività di prevenzione e investigativa, fino all'ingresso nella Squadra Mobile prima a Messina e poi nella Direzione centrale anticrimine a Roma. Alternando lavoro di coordinamento a operatività sul territorio. Come quando ha predisposto nel 2010 una fulminea azione per trovare e recuperare un neonato "rubato" dal reparto di maternità dell'ospedale Umberto I di Nocera (Salerno). Era stata un'infermiera con problemi psichici a portarsi a casa il piccolo e solo la tempestività delle indagini ha permesso di riportare a casa il bimbo sano e salvo appena dieci ore dopo il rapimento. E ancora il nome della dirigente Lauretta si intreccia alle indagini che hanno portato agli arresti dei primi scafisti. Inviata in Sicilia dal capo della polizia ha indagato tra i trafficanti di vite umani, tra i traghettatori della morte che ogni giorno scaricano sulle coste italiane uomini, donne e bambini imbarcati in Africa.

«Ringrazio il questore - ha detto Angela Lauretta che nei prossimi tre mesi sarà a Roma per il corso da 1. dirigente - sono onorata di questo incarico e metto a disposizione di una Squadra Mobile efficiente tutta la mia capacità professionale. Non sono di molte parole. Prenderò contatti con le autorità giudiziarie per proseguire nella collaborazione per le attività investigative già in corso». E sul fatto di essere la prima donna a dirigere in Veneto una Squadra Mobile fa un sorriso tranquillo e aggiunge: «Mi sento un funzionario dello Stato come lo sono stata negli ultimi vent'anni e spero di onorare questo nuovo incarico». (r.ian)
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Il Gazzettino