SPRESIANO - (R.B.) Doveva essere una serata di festa per preparare la scampagnata con gli amici: l'indomani all'alba sarebbero andati a caccia. E invece il destino crudele ha teso...
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Il personale medico ha tentato a lungo, ma inutilmente, di rianimare il 70enne. Ne hanno così dovuto constatare il decesso. Ottenuto il nulla osta della magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata trasportata all'abitato di Ospitale di Cadore, dove è stata affidata al carro funebre.
La notizia, diffusasi in paese, ha lasciato sgomenta la comunità. «Lo conoscevamo tutti - afferma il sindaco Livio Sacchet -. Amava Ospitale e ci veniva spessissimo. Qui vive la sorella Paola. Ma qui, inoltre, era socio attivo della Riserva di caccia». È proprio il Comune di Ospitale ad aver affidato, tramite convenzione a titolo gratuito, le tre casere municipali ad altrettanti gruppi della Riserva: oltre a Valbona, Girolda e Prà di Bosco.
E qui, in quella natura montana che tanto amava, Rossetto è andato incontro alla tragica morte. «A nome mio personale e di tutta la comunità - sottolinea il sindaco Sacchet - esprimo alla famiglia il nostro più sentito cordoglio. Arnaldo era amico di tutti noi, ci mancherà». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino