SPRESIANO - (R.B.) Doveva essere una serata di festa per preparare la scampagnata

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SPRESIANO - (R.B.) Doveva essere una serata di festa per preparare la scampagnata con gli amici: l'indomani all'alba sarebbero andati a caccia. E invece il destino crudele ha teso...

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SPRESIANO - (R.B.) Doveva essere una serata di festa per preparare la scampagnata con gli amici: l'indomani all'alba sarebbero andati a caccia. E invece il destino crudele ha teso un agguato ad Arnaldo Rossetto, 70enne di Spresiano, stroncandolo in baita, a Ospitale di Cadore. Il carrozziere trevigiano, sabato sera, si trovava a Casera Valbona, con altre tre persone: prima hanno cenato e fantasticato sulla passione venatoria, poi dovevano dormire nella struttura in gestione al Gruppo cacciatori Valbona (fa parte della Riserva di caccia di Ospitale, guidata da Armando David). Ieri mattina all'alba avrebbero poi dovuto uscire per la caccia. Ma sabato, poco dopo le 20, di rientro da una breve passeggiata intorno all'edificio montano, Rossetto ha appoggiato la maglia, che si era appena tolto di dosso, all'appendiabiti e si è accasciato a terra, senza dire nulla, privo di sensi. Immediata la richiesta di aiuto lanciata dai compagni. Il 118 ha allertato due volontari del Soccorso alpino di Longarone che, caricati a bordo di un fuoristrada medico e infermiere arrivati con l'ambulanza, si sono diretti verso l'edificio alle pendici del Sasso di Bosconero, 1.240 metri di altitudine, giungendovi a 20 minuti dall'allerta.

Il personale medico ha tentato a lungo, ma inutilmente, di rianimare il 70enne. Ne hanno così dovuto constatare il decesso. Ottenuto il nulla osta della magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata trasportata all'abitato di Ospitale di Cadore, dove è stata affidata al carro funebre.
La notizia, diffusasi in paese, ha lasciato sgomenta la comunità. «Lo conoscevamo tutti - afferma il sindaco Livio Sacchet -. Amava Ospitale e ci veniva spessissimo. Qui vive la sorella Paola. Ma qui, inoltre, era socio attivo della Riserva di caccia». È proprio il Comune di Ospitale ad aver affidato, tramite convenzione a titolo gratuito, le tre casere municipali ad altrettanti gruppi della Riserva: oltre a Valbona, Girolda e Prà di Bosco.

E qui, in quella natura montana che tanto amava, Rossetto è andato incontro alla tragica morte. «A nome mio personale e di tutta la comunità - sottolinea il sindaco Sacchet - esprimo alla famiglia il nostro più sentito cordoglio. Arnaldo era amico di tutti noi, ci mancherà». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino