«Spremuti dagli enti locali diciassette miliardi di euro»

«Spremuti dagli enti locali diciassette miliardi di euro»
ROMA - «La Corte dei Conti correttamente registra il dato della pressione fiscale locale, chiarendo che va ricondotta alla sempre maggiore pressione che lo Stato centrale ha...

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ROMA - «La Corte dei Conti correttamente registra il dato della pressione fiscale locale, chiarendo che va ricondotta alla sempre maggiore pressione che lo Stato centrale ha esercitato sui Comuni. Avvalora, insomma, ciò che diciamo da tempo: abbiamo subito manovre pesantissime pari a 17 miliardi ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica, un dato che Squitieri aveva già definito sproporzionato».

Il presidente di Ifel e coordinatore Finanza Locale dell'Anci, Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, è convinto che la relazione della Corte dei Conti «confermi l'obiettiva iniquità che lo Stato centrale riserva ai Comuni». Il paradosso, per Castelli, è che a fronte di un gettito fiscale locale che negli ultimi 5 anni è aumento di 164 euro pro capite «per effetto dei tagli e delle compartecipazioni all'interno del gettito dei Comuni da parte dello Stato, abbiamo registrato una diminuzione delle risorse disponibile di 94 euro». Insomma, aumentano le tasse locali ma diminuiscono le risorse disponibili: «Più tasse e meno risorse» sintetizza Castelli. «Diventiamo esattori forzati di uno Stato che cerca di riequilibrare i propri conti trasferendo la pretesa fiscale alla periferia. È un federalismo che non esalta l'autonomia responsabilizzando i sindaci, ma li relega in un cantuccio a fare gli esattori». E intanto «le città sono più spoglie, più sporche e meno eque».
Il comparto dei Comuni è risanato: calcolando tutte le entrate e le uscite l'indebitamento netto totale è di soli 40 milioni. «Dopo questa impressionante cura i Comuni non sono problema, sono in equilibrio, ma a detrimento degli investimenti comunali che sono calati del 38% dal 2007; anche la spesa corrente è stata compressa».

A Renzi che su L'Unità spiega che «i soldi in meno della Tasi/Imu saranno restituiti integralmente ai Comuni», Castelli replica: «Attendiamo non senza apprensione di vedere a settembre, con la nota di aggiornamento del Def, come questo annuncio si tradurrà in concreto. Allora sapremo cosa c'è dietro queste frasi. Speriamo che non vada come la vicenda della local tax: nel novembre 2014 il premier annunciò di rivoluzionare il fisco locale. Ma l'annuncio è rimasto lettera morta».
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Il Gazzettino