«Spostare il mercato del martedì da corso del Popolo? Auguri». È l'ex assessore al commercio della giunta Piva, Matteo Zangirolami, a dirlo con una vena quasi ironica, visto...
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Circa 250mila euro. Altri tempi, altri ruoli, altri protagonisti. La questione, però, è sempre la stessa. «Se non si vuole spezzettare il mercato del martedì, danneggiando una parte degli ambulanti e svilendo tutto il mercato, non ci sono alternative. E lo dico perché inizialmente non ero convinto del mercato in Corso e avevo battuto ogni strada con i sopralluoghi insieme alla polizia locale, ai tecnici del Comune, alle associazioni, ai vigili del fuoco e all'Ulss. L'unica alternativa è ridurre i banchi, che effettivamente sono un numero eccessivo. Questo andrebbe fatto, però, in un'ottica di miglioramento della qualità dell'esistente e magari rilanciando l'idea del mercato nelle frazioni».
Zangirolami fa presente che «il piano mercatale riguarda tutto il commercio su aree pubbliche, non solo i mercati in centro. È molto complesso: vanno contemperate le esigenze dei cittadini, della viabilità e della sicurezza, e quelle delle tre macroaree della grande distribuzione, commercio al dettaglio e ambulantato. Poi ci sono le ulteriori sottodivisioni: un negozio di abbigliamento ha esigenze diverse rispetto a un bar. Il commercio ambulante ha regole precise da rispettare. Non solo le norme legate per esempio alla sicurezza, al passaggio dei mezzi, all'impatto su aree tutelate, ma anche tecniche, come la disposizione dei banchi, la necessità di attacchi di acqua ed elettricità per i banchi alimentari come quelli installati in via Grimani. Tanto per dire un'altra, la Fiera d'ottobre continua a essere fatta senza il rispetto degli spazi. È difficile controllare, ma da una stima che avevo fatto, si parla di un'evasione della tassa di occupazione di suolo pubblico di migliaia di euro».
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Il Gazzettino