(G.Fra.) «Per agire e risolvere la situazione che si è creata in casa di riposo occorrono libertà di azione, convinzione ed autorevolezza. Tutte cose che il sindaco Massimo...
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Non è con le minacce e con le carte bollate per il democratico che si risolvono le cose. La via giudiziaria scelta dal presidente del Csa Sandra Passadore e dal suo cda potrebbe rilevarsi controproducente. «Come Pd abbiamo aderito alla proposta del presidente del consiglio Davide Fusaro di dare vita ad incontri con il consiglio di amministrazione, le organizzazioni sindacali ed il gruppo dei familiari degli ospiti per raffreddare il clima all'interno dell'istituto. Siamo però preoccupati sia per il presente che per il futuro. Il direttore Mauro Badiale, difficile pensare che agisca da solo, sta riorganizzando i servizi per gli ospiti. Stanno diminuendo, ed in alcuni casi anche drasticamente, i livelli di assistenza finora garantiti mentre sta aumentando la concorrenzialità con le altre strutture, in particolare quelle private. L'Ulss 5 Polesana inoltre manda sempre meno clienti convenzionati».
Questo comporta per il Dem un calo drastico delle entrate: «Che cosa hanno fatto e fanno Passadore e Barbujani per risolvere questo problema? È ridicolo prendersela con gli operatori di assistenza riducendo loro lo stipendio mentre chi dirige non punta il dito contro l'Ulss che fa venire meno centinaia di migliaia di euro verso il centro. Presidente e cda chiedono che vengano ripristinati 5 milioni di euro, a fondo di rotazione, praticamente persi a causa dei loro ritardi, ma non sono ancora in grado di dimostrare se e come hanno speso i soldi già avuti dalla Regione. Il consiglio, inoltre, su richiesta del sindaco ha sfiduciato il cda della casa di riposo ma al tempo steso Fdi e Bobosindaco hanno confermato fiducia ai loro rappresentanti. Forse per loro, ma non per noi, stiamo giocando a bussolotti».
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Il Gazzettino