IL PROCESSOBELLUNO Avrebbe effettuato accessi immotivati al Sistema di indagine (Sdi) delle forze dell'ordine per verificare la sussistenza di procedimenti penali nei confronti di...
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BELLUNO Avrebbe effettuato accessi immotivati al Sistema di indagine (Sdi) delle forze dell'ordine per verificare la sussistenza di procedimenti penali nei confronti di cinque persone. È per questo che il carabiniere Alessandro Dal Farra, 34enne bellunese in servizio alla Compagnia di Cortina è finito alla sbarra. L'accusa è di accesso abusivo a un sistema informatico protetto da misure di sicurezza. L'inchiesta è di competenza della Procura distrettuale di Venezia e lì si è svolta nei mesi scorsi la prima udienza in cui ci fu il rinvio a giudizio. Ieri mattina la vicenda è finita in Tribunale a Belluno, dove si svolgerò il processo. Il carabiniere è difeso dall'avvocato di fiducia Giulia Munerin. Una delle persone spiate è parte civile con l'avvocato Paolo Patelmo: si tratta di Romano De Poi, noto a Sois dove abita per il suo temperamento sanguigno. Tra i testi chiamati ci sono anche il maggiore Cristiano Rocchi, già comandante della Compagnia di Cortina, oltre al De Poi, e alle altre parti offese: Moreno Menardi, Tranquillo Dal Farra, Moreno Casagrande e Stela Cveatcovschi.
Le irregolarità emersero in un controllo interno di routine. Gli accessi allo Sdi vengono sempre registrati. Si tratta di un sistema chiuso, gestito direttamente dal Ministero dell'Interno, accessibile, solo da postazioni di lavoro certificate che consentono l'acquisizione delle informazioni in sede locale utilizzando una rete intranet, senza esporsi ad interazioni con la rete pubblica. L'accesso alla banca dati, quindi, è possibile solo a persone debitamente autorizzate in sede locale dal proprio responsabile.
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Il Gazzettino