BELLUNO - Si stanno definendo una ad una le posizioni dell'inchiesta della Procura che ha ricostruito la rete di spaccio e approvvigionamento della marijuna destinata sulle piazze...
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Tutto era iniziato dai due cittadini nigeriani finiti nella rete dei carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Belluno. Erano stati fermati a Cadola con quasi 5 chili di droga nell'auto e erano finiti in manette. In quella vettura c'erano: Mariam Isa, la 33enne residente a Mel e Sunday Christian Asaiki 29enne residente a Longarone. La donna, Mariam Isa, con l'avvocato Mario Mazzoccoli ha già definito la sua posizione, patteggiando la pena. L'uomo Asaiki, difeso dall'avvocato Gianluca Nicolai, affronterà il processo. Per entrambi l'accusa formulata dalla Procura era quella di aver trasportato, venduto, detenuto, marijuna nell'ordine di alcuni chili mensili al prezzo di 8-10 euro al grammo. In alcuni casi era la stessa Mariam Isa che la portava a domicilio come avvenuto con il ventenne di Auronzo (difeso da Manola Lise) assolto nei giorni scorsi.
Irreperibile infine il quarto imputato: si tratta di John Onuoha, 30enne nigeriano, spacciatore a Belluno. Avrebbe venduto anche a minorenni nel 2014.È difeso dall'avvocato Roberta Resenterra: il processo è stato rinviato al 20 giugno 2017 e intanto ci saranno nuove ricerche. Sarà comunque impossibile: si sa solo che è nato in Nigeria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino