(L.I.) Si faceva consegnare in pegno telefoni cellulari, documenti personali e persino borsoni da palestra a garanzia dei suoi crediti. Fino a quando gli occasionali clienti non...
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L'attenzione degli agenti è poi caduta su una decina di telefoni cellulari, sei carte d'identità, due borsoni e due paia di guanti da palestra di cui il pusher non ha voluto rivelare la provenienza. Stando ai primi accertamenti apparterrebbero ad un gruppo di giovani padovani che figurano tra gli abituali clienti del tunisino. Bouthouri se li sarebbe fatti consegnare a garanzia del pagamento delle forniture di hashish e cocaina.
Walid Bouthouri vive da sempre dei proventi dell'attività di spaccio. Negli anni passati è stato più volte arrestato da carabinieri e polizia. E in più occasioni ha violato i provvedimenti della magistratura evadendo dagli arresti domiciliari. Nel novembre 2012, proprio nel giorno del suo trentaduesimo compleanno, era tornato dietro le sbarre per un'esecuzione pena: da scontare un anno e cinque mesi per spaccio.
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Il Gazzettino