PORTELLOPADOVA Spaccata ai danni del ristorante il Tinello di via Ognisanti nel quartiere Portello. Il colpo ha fruttato 600 euro, il fondo cassa lasciato nel registratore, ad un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA Spaccata ai danni del ristorante il Tinello di via Ognisanti nel quartiere Portello. Il colpo ha fruttato 600 euro, il fondo cassa lasciato nel registratore, ad un ignoto malvivente che ha agito da solo in una manciata di minuti.
Erano le 3,55 della notte tra venerdì e sabato scorsi quando è scattato l'allarme nel locale. Il malvivente ha mandato in frantumi la vetrina del ristorante che si affaccia sulla strada, una volta penetrato nel locale si è diretto al registratore di cassa. Dopo aver divelto il cassetto ha arraffato il denaro che vi era custodito e si è dileguato nella notte.
IL PROPRIETARIO
«Era un giovane che ha agito da solo e a volto scoperto. Dopo aver infranto la vetrata ed è andato dritto verso il registratore di cassa - ha raccontato il titolare Francesco Donà - non ha fatto altri danni a mobili e suppellettili né ha spostato altri oggetti dal locale. Il furto è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza e ho consegnato il video ai carabinieri. Speriamo che riescano a individuarlo visto che non si è nemmeno nascosto il viso. Il danno che ha provocato non è tanto il furto dei 600 euro del fondo cassa, non dato tanto dai 600 euro di fondo cassa rubati, quanto il costo della vetrata che ha distrutto e del registratore di cassa - ha continuato il titolare - Quando è entrato è andato dritto alla cassa e per prendere il denaro l'ha rotta, solo il registratore costa 1.400 euro. Devo ancora conoscere l'ammontare del danno alla vetrata».
Il Tinello è rimasto comunque aperto sia sabato che ieri.
«Non ho interrotto il lavoro, ho cercato di sistemare mettendo dei pannelli al posto della vetrina che non c'è più - ha chiuso con amarezza Donà - Ho lavorato regolarmente nel fine settimana. Al di là del danno materiale, pesa anche tutta la parte burocratica che ho dovuto affrontare per denunciare il danno ai carabinieri e ora per risistemare il locale, non potevo permettermi di non lavorare».
Luisa Morbiato
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino