Sospetto spinello, interviene il questore

Sospetto spinello, interviene il questore
SICUREZZAPORDENONE Metti che il questore passeggi in centro città e noti un gruppo di ragazzini, uno di loro sta per accendere una sigaretta rollata che potrebbe essere tabacco,...

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SICUREZZA
PORDENONE Metti che il questore passeggi in centro città e noti un gruppo di ragazzini, uno di loro sta per accendere una sigaretta rollata che potrebbe essere tabacco, ma anche altro. Metti che il questore in questione sia Marco Odorisio, capo della questura di Pordenone. Il prosieguo della storia è scontato: non fa finta di niente, non si gira dall'altra parte, ma si avvicina a quel gruppetto che poco dopo le 15 di ieri era seduto in una panchina di vicolo delle Acque. E si presenta: «Sono il questore, datemi i documenti». Poi tutto accade velocemente: l'arrivo di due Volanti, il controllo dei ragazzi e il questore che se ne va per lasciare ai suoi uomini il lavoro. Ma i negozianti quel volto lo conoscono bene, e la voce che il controllo è stato chiesto dal questore si sparge in un battibaleno. E sarà poi lo stesso Odorisio a confermarlo.

IL RACCONTO
Le sue prime parole al telefono scivolano via, il questore tenta di mettere in secondo piano la sua presenza. Ma poi, davanti alla prova provata, ovvero il riconoscimento dei negozianti, racconta quanto è accaduto, con tanto di dialogo con i ragazzini sul loro rendimento scolastico e la considerazione, ironica, finale: «A Pordenone non ci si può muovere che ti riconoscono subito». Il bello e il brutto di una piccola cittadina di provincia. «Avevo appena bevuto un caffè e stavo passeggiando - spiega Odorisio - quando in quella stradina del centro ho visto un gruppetto di giovani. Uno di loro stava riempiendo una cartina con qualcosa che non sembrava tabacco». Ha così deciso di avvicinarsi e di identificarsi, per chiedere i documenti. «Non tutti li avevano, non avevano nemmeno la tessera del bus», prosegue il questore che nel frattempo aveva notato come due di loro stavano cercando di allontanarsi. Ha deciso così di chiamare la Squadra Volante e in pochi minuti due pattuglie sono arrivate in vicolo delle Acque, bloccando di fatto la piccola stradina del centro storico. «Mentre aspettavo gli agenti - sottolinea Odorisio - ho parlato con loro, ho chiesto se andavano a scuola e quale indirizzo avevano scelto, quale era il rendimento scolastico. Quattro chiacchiere perché sono anche un padre. Mi hanno risposto tutti educatamente, con cortesia. Poi quando sono arrivate le Volanti, sono andato via».

Susanna Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino