Sono tutti nomadi che vivono un tenore di vita molto sospetto. Certo, nello loro fedine penali c'è tutto quello che uno può immaginare. Truffe, rapine, furti, riciclaggio,...
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Due immobili a Correzzola e Sant'Angelo di Piove, due appezzamenti di terreno, rispettivamente a Correzzola e Piove di Sacco, quest'ultimo con un fabbricato di tipo rurale, una Ford Fusion e una Mercedes classe C220. Sono questi i beni, per un valore complessivo stimato nell'ordine del mezzo milione di euro, di cui il pubblico ministero Piccione chiedeva il sequestro a fini di confisca. La misura patrimoniale doveva essere inerente ai beni di Lidia Braidich, 56 anni, proprietaria dell'area in cui risiedono i tre nuclei familiari, del figlio Daniele Braidich, 39 anni, di Nebojsa Duric, 51 anni, e di Verika Nikolovski, di 44 anni, tutti residenti nel quartier generale di via San Giuseppe, a Correzzola. Ma i difensori dei nomadi hanno presentato documenti per dimostrare che al momento dell'acquisto dei beni non c'era la pericolosità sociale. Un'abitazione è stata acquista anche con i soldi del nonno, "persona benestante".
Lidia Braidich, figura imponente, ha accumulato condanne per sequestro di persona, false dichiarazioni sull'identità personale e oltraggio a pubblico ufficiale. Daniele Braidich vanta precedenti per rapina, estorsione, truffa e riciclaggio. Il reato più odioso è però quello di cui si è macchiato Nebojsa Duric, condannato nel 2011 per riduzione in schiavitù di minori dediti all'accattonaggio. Il 31 dicembre 2012 ha lasciato la casa di reclusione di Padova dopo aver finito di scontare la pena. Anche Verika Nikolovski ha un precedente per impiego di bambini nell'accattonaggio.
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Il Gazzettino