«Sono pronto a costituirmi insieme al ministro Salvini»

«Sono pronto a costituirmi insieme al ministro Salvini»
QUESTIONE MIGRANTI ROVIGO Piena solidarietà da parte del sindaco Massimo Bergamin nei confronti del ministro dell'Interno...

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QUESTIONE MIGRANTI

ROVIGO Piena solidarietà da parte del sindaco Massimo Bergamin nei confronti del ministro dell'Interno Salvini, finito sotto inchiesta dal procuratore di Agrigento per la vicenda dei migranti della nave Diciotti tenuti cinque giorni a bordo del pattugliatore della Guardia Costiera ormeggiato nel molo di Levante del porto di Catania. Sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto i reati contestati a Salvini per avere bloccato lo sbarco dei migranti.
SOLIDARIETÀ
«Sono pronto a costituirmi con lui - ha detto ieri il sindaco - la penso infatti esattamente come Salvini: se qualcuno vuole indagare anche i miei pensieri, lo faccia pure». «L'Europa - ha aggiunto Bergamin - ha innalzato muri ovunque e se ne frega degli immigrati, l'Italia invece deve accogliere tutti. È ora di finirla: il problema dell'immigrazione deve essere affrontato in modo diverso, quello che sta tentando di fare il nostro ministro dell'Interno». Bergamin ricorda poi la situazione in cui, fino a poche settimane fa, si trovava il centro profughi di Cona, a pochi chilometri da Rovigo. «Erano sotto gli occhi di tutti le condizioni in cui erano accolti' centinaia di richiedenti asilo nel vicino campo di Cona - ricorda Bergamin -: gente ammassata, in condizioni igieniche precarie, con problemi relativi anche alla sicurezza. Non è il modo di accogliere questo». «Fortunatamente - fa sapere il sindaco - da quando c'è questo Governo gli arrivi sono diminuiti anche in Polesine. L'emergenza continua però ad esserci, ma non deve essere un problema solo dell'Italia, ma anche delle altre nazioni d'Europa. Ecco perché mi sento di esprimere il mio totale sostegno al ministro dell'Interno, sopratutto dopo quello accaduto in questi giorni». «Nessuno tocchi Salvini - conclude il sindaco - oppure ci indaghino tutti!».
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Il Gazzettino