(L.M.) L'associazione "Percorso Vita" di don Luca Favarin ospita attualmente 70 immigrati in diverse strutture a Padova e provincia ma, come annuncia lo stesso sacerdote, la...
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«Non è certo l'area dell'ex Prandina, che è una collocazione ministeriale di transito dove i migranti non resteranno a dormire ma il tempo necessario per essere smistati nelle strutture di accoglienza - spiega - la soluzione necessaria di fronte alla mancata collaborazione delle istituzioni. I cittadini devono stare tranquilli, non deve esistere la paura dell'uomo nero. Capisco che sull'area ci fossero dei progetti per la città ma, di fronte all'emergenza, prevale la solidarietà. Se si verifica un'alluvione o un terremoto si deve rispondere, non sempre nella vita si possono realizzare i nostri sogni. Ora lo spazio Prandina serve ad altro». Don Luca interviene anche sul terreno demaniale di via Bembo, dove il sindaco ha annunciato che dovrebbe sorgere un altro "hub". «È uno spazio che non conoscevamo ma prenderemo in considerazione - dice - voglio ringraziare chi l'ha suggerito».
Don Luca sottolinea di essere consapevole che i numeri di immigrati in arrivo sono consistenti. «I numeri sono alti ma non hanno ancora raggiunto la quota che spetta al Veneto - chiude - Il Ministero sta forzando la mano proprio per far arrivare in Veneto la quota che ci spetta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino