«Solo un ambiente neutro potrà aiutarlo a guarire»

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TREVISO - (m.f.) «Il vero pericolo, per questo ragazzino, è che non venga attuato quanto deciso dai giudici: le conseguenze psicologiche, non sono io a dirlo ma i consulenti tecnici d'ufficio, non sarebbero più risolvibili: l'ambiente in cui ha vissuto con la madre ha posto il minore in una situazione al limite del benessere psicofisico». Il legale del papà del 13enne conteso, l'avvocato Erasmo Avella, non vede alternative a quanto deciso in primo grado e ribadito in appello: l'unico modo per salvare l'adolescente è ricorrere a quello che tecnicamente viene definito transitional site: un luogo di transizione (in questo caso una comunità non lontana da casa), dove il 13enne rimarrà per 6 mesi e dove potrà ricomporre la propria individualità libero da quei condizionamenti che in questi ultimi mesi avrebbero messo a rischio il suo benessere. L'adolescente, stando alle perizie di 3 psichiatri e 2 psicologi (che hanno sentito più volte sia lui che i genitori), soffrirebbe di alienazione parentale, un disturbo della relazione che in altri paesi come gli Stati Uniti viene curato come una vera e propria patologia. Avrebbe subìto un condizionamento tale da parte della madre e dalla stessa situazione conflittuale tra i genitori, che sarebbe impossibile in questo momento affidarlo direttamente al padre. Il rifiuto potrebbe creare nuovi traumi ed è per questo che si è dovuti ricorrere a uno spazio neutro. Il suo papà, a questo punto, spera di poter ritrovare finalmente suo figlio: non riesce a vederlo da quasi un anno e mezzo. È stato accusato dall'ex compagna di averlo trattato male, di averlo addirittura abbandonato non andando a prenderlo a scuola (e lei ha presentato più di una denuncia in tal senso), e il bambino, di conseguenza, ha assunto un atteggiamento a dir poco ostile con il genitore. Ed ora lo respinge. Soffrirebbe in questo momento di un conflitto di lealtà provocato da comportamenti specifici. Ad esempio, quando telefona al padre - è stato raccontato - se lo insulta o ci litiga viene coccolato dalla mamma, che lo riempie di baci e lo gratifica per questo. «Il ragazzino ha sviluppato una forma di scissione verso le figure genitoriali - aggiunge l'avvocato Avella - oltre ad alcuni problemi e disturbi della personalità. Ora non si può più perdere tempo, la situazione è grave. Il ragazzino deve ricostruire il proprio sè in un ambiente protetto e poi dovrà essere ricollocato presso il padre». A lui infatti, è stato riconosciuto l'affido.

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Il Gazzettino