I DATIPORDENONE Richiedenti asilo registrati e parte di un programma di accoglienza, ecco i numeri di un'altra lista, quella dei migranti visibili, di cui la Prefettura tiene...
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PORDENONE Richiedenti asilo registrati e parte di un programma di accoglienza, ecco i numeri di un'altra lista, quella dei migranti visibili, di cui la Prefettura tiene conto ogni settimana. I dati, nonostante il portale online non sia più aggiornato ormai da gennaio per le lungaggini che bloccano l'invio dei numeri da parte di altre Prefetture friul-giuliane, arrivano dalla Regione. E testimoniano come a Pordenone il trend sia ormai inarrestabile: i richiedenti asilo sono diminuiti sino a toccare quota 381 unità, cioè un terzo delle presenze che si riscontravano in provincia di Pordenone un anno e mezzo fa, quando non era ancora stato inaugurato il nuovo corso dell'accoglienza, basato su regole molto più stringenti.
Alla caserma Monti, ad esempio, ci sono 19 ospiti. Anche nei comuni la situazione è sensibilmente cambiata rispetto ad alcuni mesi fa. Ad Aviano ci sono 12 persone ospitate in pianta stabile, mentre a Cordenons i richiedenti asilo che trovano spazio sono 14. Solamente nove, a fronte dei venti di qualche tempo fa, i migranti che si trovano a San Quirino nella residenza della famiglia Arcicasa.
La politica delle porte chiuse, messa in pratica dal triangolo composto da Comune di Pordenone, Prefettura e Questura, ha disincentivato l'arrivo in città e in provincia dei richiedenti asilo. Il passaparola fa il resto, e la quota di stranieri diminuisce ogni mese. È in atto una vera e propria fuga dei migranti dotati di un passaporto da richiedente asilo da Pordenone, testimoniata dagli ultimi dati che la Regione ha diffuso dopo aver ricevuto il report dalla Prefettura pordenonese. Il 28 febbraio, data nella quale era stato divulgato un altro rapporto sull'immigrazione in Friuli Venezia Giulia, i richiedenti asilo di Pordenone e provincia erano 793. Il 28 maggio il report giornaliero parlava di 615 persone ospitate. Quasi 200 profughi avevano lasciato la macchina dell'accoglienza. Oggi si è toccato un nuovo record. La maggior parte di chi è rimasto è di nazionalità pakistana.
M.A.
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Il Gazzettino