Soldi e quote restano sotto sequestro

Soldi e quote restano sotto sequestro
Restano sotto sequestro soldi e partecipazioni societarie della...

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Restano sotto sequestro soldi e partecipazioni societarie della sorella, del cognato e della madre di Giovanna Formentin, l'impiegata infedele che avrebbe prosciugato i conti dello studio legale dell'avvocato Giorgio Fornasiero. Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di restituzione di soldi e quote societarie per complessivi 551mila euro avanzata da Marina Formentin, 42 anni, dal marito Mirko Menegazzo, di 46, residenti in città, e dalla madre Luciana Bellin, 71 anni, di Megliadino San Fidenzio, tutti indagati per riciclaggio. Secondo i giudici le accuse trovano pieno riscontro negli atti d'indagine: «Appaiono difficilmente contestabili - scrive il Riesame - quantomeno le operazioni di sostituzione o trasferimento del denaro, tramite l'incasso sui conti correnti dei tre indagati e di società ad essi riferibili, beneficiarie di bonifici e assegni circolari. La consapevolezza - aggiunge il collegio - della provenienza delittuosa dei denari confluiti sui conti è evincibile dal rapporto di parentela stretta con l'autrice delle condotte di sottrazione del denaro e dall'incompatibilità, certamente a essi conosciuta, con le somme derivanti dall'attività professionale della stessa». Il Riesame non crede all'atteggiamento inconsapevole della madre di Giovanna Formentin: non vi sono riscontri alla tesi difensiva secondo cui altri avrebbero provveduto ad incassare gli assegni circolari finiti sul suo conto. L'anziana ha quantomeno girato gli assegni di cui è stata beneficiaria. Al Riesame si è inutilmente rivolta anche Banca Monte dei Paschi di Siena Spa. Sul deposito titoli di Luciana Bellin grava infatti un pegno in favore dello stesso istituto di credito, a garanzia delle obbligazioni collegate ad un mutuo contratto dalla stessa donna e dalla figlia Marina. Anche in questo caso il tribunale ha respinto la richiesta di dissequestro. «Il pegno - scrive il collegio - sarebbe stato costituito in prossimità della denuncia all'autorità giudiziaria degli ammanchi provocati da Giovanna Formentin. Appare verosimile che il diritto reale di garanzia a favore della banca sia stato preordinato, da parte dei familiari della segretaria, al fine di sottrarre parte del patrimonio a misure cautelari da parte dell'autorità giudiziaria».

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Il Gazzettino