«Sociale e decoro come priorità per il paese»

«Sociale e decoro come priorità per il paese»
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PAPOZZE
Piermarino Veronese ritenta la scalata a sindaco di Papozze. Classe 1951, laureato in farmacia, si presenta con la lista Papozze Domani Sociale. Il nome della lista, Pds, ricorda quella di un partito di centrosinistra. «Significa Papozze Domani Sociale. Sono sempre stato uomo di centro destra, di una destra sociale, dalla parte delle fasce più deboli. Al di là delle apparenze e delle dichiarazioni, le altre tre liste sono tutte di centrosinistra. Una poi è di sinistra estrema e vi troviamo marito, moglie e fratelli. Il primo punto del nostro programma elettorale contempla l'immediato rispristino degli alloggi popolari chiusi da tempo e non utilizzati. Puntiamo anche ad abbassare tutte le aliquote tributarie e siamo contrari alla privatizzazione della nostra casa di riposo. Nel simbolo vi è l'appartenenza al territorio, Papozze, e lo sguardo rivolto al domani, se davvero vogliamo dare un futuro a questo paese. Punto innanzitutto sul recupero della solidarietà e dello stato sociale. Penso a una migliore distribuzione delle attuali risorse senza andare alla ricerca di altre, difficilmente reperibili. Vogliamo rendere più vivibile la vita delle persone meno fortunate. Potrei essere considerato populistico ma per me non esiste cosa migliore che andare incontro alle esigenze del popolo».

Quali punti ritiene più qualificanti del suo programma? «Dopo il sociale, direi decoro e sicurezza urbana su tutto. Se eletti studieremo un progetto per far installare microcamere per il controllo del territorio invaso da discariche abusive. Strada sbarrata poi a ogni ipotesi di centrale a biogas o di altro genere. Siamo stati contrari e lo saremo sempre». Perchè un elettore dovrebbe votarvi? «Rappresento l'unica vera opposizione a un certo modo di condurre la politica in paese da 15 anni a questa parte. Sono sempre stato l'unico pungolo alle sinistre. Sinistre che hanno creato tre liste solo per conservare il potere».
Si parla di tanto di ambiente. «Io punto sulla valorizzazione dell'esistente, dell'Oasi di Panarella, sul rispetto della flora e della fauna della nostra riva sinistra del Po, continuamente violentata dall'incuria e dalla prepotenza dei pescatori abusivi. È ora di porre un freno a tutto ciò».

La prima cosa da sindaco? «Controllare i bilanci che mi sembrano al momento in sofferenza di oltre 388mila euro e la situazione del progetto Panarella».
Guido Fraccon
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Il Gazzettino