Skinhead ad Azzano? Bortolotti provoca: «Meglio dei profughi»

Skinhead ad Azzano? Bortolotti provoca: «Meglio dei profughi»
AZZANO - «Gli skinheads ad Azzano? Preferisco loro ai profughi dall'Africa. I rom poi mi preoccupano molto di più di un gruppo di ragazzi italiani. Se si mantengono nella...

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AZZANO - «Gli skinheads ad Azzano? Preferisco loro ai profughi dall'Africa. I rom poi mi preoccupano molto di più di un gruppo di ragazzi italiani. Se si mantengono nella legalità, non capisco perché dovrebbero essere etichettati». A dirlo è Enzo Bortolotti, ex sindaco e segretario della Lega Nord azzanese, che commenta l'arrivo di un gruppo di skinhead ad Azzano, dove sabato in via Zuiano hanno inaugurato la loro associazione-club privato (Asd Langbard" con un concerto al quale erano presenti un centinaio di persone, provenienti anche dal Fronte veneto. Le forze dell'ordine hanno svolto dei controlli straordinari, ma tutto è filato liscio. Sul palco il rock, punk e metal anche dei Gesta Bellica, una band di estrema destra di origini veronesi. «Non ne sapevo niente - afferma Massimo Piccini, Pdl, che qualche mese fa aveva partecipato all'inaugurazione della sede di Casa Pound a Pordenone -. L'importante è che svolgano le loro attività in modo pacifico e senza problemi». Dalla parte della maggioranza di centrosinistra c'è la voglia di saperne di più. Anche perché gli amministratori non erano stati informati dell'inaugurazione dell'Asd Langbard, tranne l'assessore alla sicurezza Lucio Caldo, che era a conoscenza dell'informativa della questura. «Mi riprometto di conoscerli - ha detto l'assessore alla cultura Daniele Bin -. Non ho mai avuto pregiudizi, ben che meno nei confronti di chi fa musica e arte». Più deciso il consigliere di maggioranza Mauro Nonis (Pd), che afferma: «È un problema che anche degli ex amministratori istighino la gente all'odio verso lo straniero e l'avversario politico. Per questo per me gli skinheads, estremisti e per lo più di estrema destra, ad Azzano sono un problema. Non credo porteranno nulla di positivo. Vorrei informarmi meglio sulla questione, anche con il resto della giunta: magari con un sopralluogo o chiedendo anche ai giovani cosa ne pensano. Anche perché se ogni volta che fanno un concerto la questura deve essere allertata, l'idea non mi piace proprio».

Elisa Marini


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Il Gazzettino