Sit-in anti profughi: la denuncia raddoppia

Sit-in anti profughi: la denuncia raddoppia
Sette di loro erano stati invitati a comparire in questura a ritirare...

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Sette di loro erano stati invitati a comparire in questura a ritirare la denuncia per partecipazione a manifestazione non autorizzata. Loro si sono presentati invece in una ventina, bandiere e striscioni in mano e hanno messo in atto un sit- in di protesta. «Ai poliziotti abbiamo consegnato le carte d'identità non quelle italiane ma quelle venete. Per questa ragione ora rischiamo una seconda denuncia. Non ci fermeranno così». Spiegano gli attivisti dopo essere usciti dal palazzo della polizia. Molti di loro sono militanti del presidio di Padernello, un gruppo nato dopo le proteste dei Forconi del 9 dicembre 2013. Al loro attivo hanno i blitz sotto le case dei politici, la protesta in consiglio comunale a Treviso (quando uno si era messo in mutande). Lo scorso anno avevano anche tappezzato di croci una rotonda della Feltrina, trasformata in una sorta di cimitero per ricordare i suicidi per crisi. Nelle loro tasche hanno carte d'identità venete, striscioni, sciarpe e bandiere con il leone di San Marco, ma guai a chiamarli "venetisti". «È un'offesa - spiega una attivista -. Siamo veneti e basta. Cittadini arrabbiati, stanchi di pagare le tasse senza avere servizi. L'Italia non esiste». Quella di ieri mattina è stata una protesta silenziosa. A seguire i loro movimenti qualche agente della Digos, ma i toni erano decisamente diversi rispetto a quelli usati davanti alla prefettura durante il vertice con i sindaci per Mare Nostrum. Un blitz che è costato loro appunto la denuncia per manifestazione non autorizzata: quel giorno non erano mancate le tensioni. «Erano stati i sindaci a chiamarci per dargli appoggio. Mazzorato di Resan ci aveva chiesto di andare sotto la prefettura e noi lo abbiamo fatto». Proprio ieri il primo cittadino, confermando la loro versione, ha inviato alla questura una lettera per spiegare di aver chiesto lui stesso il sostegno agli attivisti. Non è ancora chiaro, tuttavia, se la missiva sia sufficiente a far cadere l'accusa di aver partecipato a una manifestazione non autorizzata. È invece scontato che non basterà a far cadere quella per aver negato le proprie generalità fornendo un valido documento d'identità.(((zambenedettiaf)))
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Il Gazzettino